La street art è una forma d’arte moderna, conosciuta anche come arte urbana. Si tratta di una forma di espressione artistica manifestata in luoghi pubblici e con le tecniche più strane. La street art non può essere associata esclusivamente ai graffiti o ad atti di vandalismo, come avveniva in passato. Oggi la street art è una forma d’arte accettata, che ha spinto moltissimi giovani artisti a cimentarsi con espressioni molto diverse da loro. È il caso di Invader: ispirandosi al videogioco Space Invaders, lo street artist francese ha tappezzato le più grandi città del mondo con i suoi piccoli mosaici.
Tra gli artisti più famosi di sempre ci sono artista inglese Banksy e l’americano Keith Haring, ma oggi gli artisti più emergenti sono coloro che grazie alla street art uniscono mondi apparentemente molto distanti. La street art ha origine nei distretti periferici di New York verso la fine degli anni ’70, ma solo intorno all’inizio del nuovo millennio si registra una vera e propria esplosione.
Chi è Invader?
Invader definisce se stesso un UFA, ovvero Unidentified Free Artist, un artista libero non identificato. Effettivamente Invader è un artista che lavora quasi sempre in incognito, mascherato e lontano dalla luce. Anche durante le interviste, ha sempre nascosto la propria identità, affermando che solo poche persone conoscono il suo volto e il suo vero nome. Questo gli permette naturalmente anche di visitare le proprie opere d’arte, osservando la reazione del pubblico, senza farsi scoprire.
Il progetto più grande di questo artista nasce alla fine degli anni ’90, influenzato dai videogame a cui lui stesso si trovava spesso a giocare: Space Invaders, uno dei videogiochi più in voga tra gli anni ’70 e ’80. Il progetto Space Invaders ha come scopo quello di liberare l’arte da tutte le strutture e le istituzioni che in realtà potrebbero solo alienare. È anche liberazione di tutti gli invaders che si trovano dietro gli schermi di una console e ora possono approdare nel mondo fisico.
Le opere di Invader sono create grazie a piastrelle colorate, disposte in modo tale da formare un’immagine basandosi sui pixel. La squadra che aiuta l’artista si occupa di fissare le piastrelle alle pareti facendo uso di colle speciali ma anche di semplice cemento. Anche se raramente, nel corso degli anni è capitato che i proprietari degli edifici rimuovessero parte o totalità delle piastrelle. Per Invader gli Space Invaders rappresentano la figura perfetta perché sono fatte di pixel, il che praticamente rende le figure pronte subito per la riproduzione. Questi rappresentano la centralità del progetto, ma oggi Invader ha anche prodotto altre icone sia ispirate ad altri mondi, sia completamente originali.
Space Invaders alla conquista della Terra… e non solo!
Le prime opere sono state poste in luoghi strategici di Parigi, ma poi Invader ha letteralmente invaso tutto il mondo… E anche un po’ oltre! Le opere si trovano a tutte le altitudini possibili: lo Space Invader più alto è in Svizzera ad oltre 2300 metri. Altri sono riservati solo ad alcuni esperti: nella baia di Cancun, in Messico, possono essere visti solo dai subacquei. Ma Invader si è spinto ben oltre: l’opera più in alto è Space2, installata nel 2015 a bordo della ISS!
La scelta del posizionamento è sicuramente una parte essenziale del progetto. La strategia di Invader è in realtà un processo ben studiato. Quando invade una città, lo fa davvero: studia e propone da 20 fino a 50 opere per uno stesso luogo, cercando spazi sempre nuovi. La ricerca del posto giusto influisce anche sul soggetto. Alcune opere sono proprio a tema, come l’invader all’ingresso della sede dell’ESA.
Flash Invaders: l’app per cacciare tutte le opere d’arte
Flash Invaders è un’app sviluppata dallo stesso Invader: si tratta di un gioco per smartphone gratuito che oggi si potrebbe definire un passatempo perfetto. L’obiettivo del gioco è di passeggiare alla ricerca degli Invaders. L’app si è diffusa rapidamente in Francia, specialmente a Parigi dove oggi ci sono oltre 1400 mosaici di Invader, circa un quarto di tutti gli Invaders presenti al mondo in quasi 80 città.
Prendere parte al gioco, e alla gara, è davvero molto semplice: una volta che ci si trova di fronte all’opera di Invader è sufficiente scattare una foto tramite l’app. Ad ogni mosaico è assegnato un nome e un punteggio, da 20 a 100 in base alla sue dimensioni. A differenza di altre app come Pokémon Go, Flash Invaders non genera entrate, né in pubblicità né con i dati dei giocatori; è inoltre possibile giocare completamente in anonimo.