Tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, i Pokémon erano praticamente ovunque. Non si trattava esclusivamente di un cartone animato, ma di un vero e proprio fenomeno mondiale, a partire dai video giochi, alle carte da gioco, dai film e naturalmente alla serie animata. Amata dai grandi, ma specialmente dai più piccoli, i Pokémon sono ricordati insieme a altri cartoni animati anche per un aspetto macabro. A seguito di un particolare episodio conosciuto oggi come Pokémon Shock, nel 1997 più di 600 persone giapponesi finirono in ospedale.
“Soldato computer Porygon”: l’episodio censurato dei Pokémon
Insieme a Tetris e Super Mario, Pokémon oggi è una delle realtà legate ai video game più redditizie di sempre. La serie di cartoni animati dei Pokémon, così come l’episodio diventato famoso per lo shock che ha generato, è interamente basata su un gruppo di giovani ragazzi che girano il mondo alla ricerca dei Pokémon. Si tratta di piccole creature, il cui nome è l’unione delle parole Pocket e Monsters, che vengono prima catturate, poi diventano amiche e poi allenate per combattere contro altri allenatori nel mondo. L’obiettivo di ogni ragazzo è di catturare quante più specie differenti di Pokémon. Ogni creatura ha infatti poteri e personalità differenti.
Tra tutti Pokémon, quello più famoso in assoluto è senza dubbio Pikachu, un piccolo topolino giallo con una coda a forma di fulmine e l’abilità di lasciare sotto shock i propri avversarsi tramite l’uso dell’elettricità. È proprio Pikachu il protagonista dell’episodio del cartone animato che nel 1997 ha mandato in ospedale oltre 600 bambini sotto shock.
Il 16 dicembre 1997 in Giappone andò in onda l’episodio 38 della prima stagione, intitolato “Soldato computer Porygon”. In questo episodio, Ash, Pikachu, Misty e Brock si trovano nel cyberspazio per una missione: devono recuperare un esemplare di Pokémon Porygon. Mentre sono all’interno di questo sistema operativo, scoprono che è proprio il Team Rocket ad aver rapito Porygon. Nasce una battaglia durante la quale il Team Rocket indirizza alcuni missili verso di loro; alla fine dell’episodio è proprio il piccolo Pokémon giallo ad usare l’abilità tuono-shock per salvare i propri amici.
L’incidente “Pokémon shock”: gli effetti dell’attacco tuonoshock di Pikachu
Sono proprio gli ultimi attimi dell’episodio che hanno dato vita al grosso incidente in Giappone. L’episodio era in onda in oltre 30 stazioni televisive, con quasi 27 milioni di spettatori collegati; gran parte di questi erano famiglie.
Visto che l’intero episodio di svolgeva nel cyberspazio e non nel mondo reale, l’esplosione che seguì l’attacco di Pikachu non fu per niente convenzionale. Per realizzare un effetto ancora più forte, si utilizzò una particolare tecnica stroboscopica che alternava luci rosse e luci blu. Il rapido lampeggiare di colori rosso e blu è stato molto intenso e disorientante da guardare, specialmente perché i colori si alternavano ad una velocità di 12 lampeggi al secondo, per circa 6/10 secondi.
Pochi minuti dopo la trasmissione di questa scena dei Pokémon, tanti telespettatori accusarono forti disagi e attacchi simili a quelli di un violento shock: visione offuscata, mal di testa, vertigini e nausea. I casi più gravi lamentarono anche attacchi epilettici, parziale perdita della vista e convulsioni.
Secondo le agenzie giornalistiche e televisive giapponesi, oltre 600 spettatori furono portati in ospedale in ambulanza; molti si ripresero proprio a bordo del mezzo, mentre per circa 150 persone fu necessario il ricovero. Alcuni notiziari trasmisero la scena incriminata, causando altri episodi di malessere.
Le conseguenze e l’impatto culturale
L’incidente venne subito denominato “Pokémon Shock” e le conseguenze dirette sul cartone animato non furono poche. Prima di tutto, la serie animata venne sospesa per alcuni mesi; inoltre, l’episodio non fu mai trasmesso in altri Paesi, né ovviamente in Giappone.
Il fenomeno Pokémon Shock ha avuto anche riflessi in altri mondi televisivi. Come sempre, anche in questo caso i Simpson non hanno perso l’occasione per strizzare l’occhio. Nella decima stagione del cartone, la famiglia Simpson si trova in viaggio a Tokyo; Bart, davanti alla televisione, domanda se il programma che sta guardando è proprio quel cartone che genera convulsioni. Inoltre, dal 2004 al 2008, l’episodio Pokémon Shock ha detenuto il Guinnes World Record per “Maggior numero di convulsioni epilettiche fotosensibili causate da un programma televisivo”.
Subito dopo l’incidente ci furono conseguenze anche economiche: la Nintendo perse oltre il 5% di azioni in un solo giorno! Le emittenti televisive Giapponesi aggiunsero una serie di avvertimenti durante le trasmissioni e introdussero nuove regole adottate per tutte le serie animate. Per esempio, oggi è vietato utilizzare flash luminosi, bisogna limitare cambiamenti improvvisi delle immagini ed evitare l’uso di schemi sistematici come strisce, barre e cerchi concentrici.