Ghostwatch: il film sui fantasmi che ebbe tragici effetti psicologici

É il 31 ottobre 1992, notte di Halloween, quando la BBC presenta un film di 90 minuti, in stile documentario, chiamato Ghostwatch. Si trattava di un’indagine proposta da Stephen Volk, presumibilmente in “live”, su attività paranormali. Questo documentario coinvolse vari giornalisti della BBC che eseguirono una perlustrazione di una casa a Northolt, a nord-ovest di Londra, in cui si credeva fossero presenti attività di poltergeist.

Inizialmente il film potrebbe mostrarsi noioso, in quanto i conduttori mostrano gli strumenti utilizzati, presentano la casa e la famiglia. In realtà, Ghostwatch presenta fantasmi sin dall’inizio, bisogna solo saperli scovare. La BBC, il giorno dopo la messa in onda, venne assediata da telefonate di spettatori che si lamentarono di quanto Ghostwatch risultasse essere inquietante e spaventoso. Nonostante lo spettacolo fu una completa presa in giro, basato quindi sulla pura finzione, causò seri problemi psicologici, tra cui anche la morte di un ragazzo.

Ghostwatch
Credits: Den of Green

Trama di Ghostwatch

Abbiamo innanzitutto a che fare con un cast composto dai più importanti giornalisti della BBC: Michael Parkinson , Sarah Greene, Mike SmithCraig Charles. Questi documentano in “diretta”, anche se in realtà il programma venne girato una settimana prima, ciò che succede a una famiglia tormentata da un poltergeist. Con questo termine indichiamo un “fantasma rumoroso”, un’entità eterea che muove oggetti, sbatte porte e tanto altro ancora. Al poltergeist viene affibbiato il nome di Mr. Pipes perché, quando i bambini chiesero cosa fossero gli strani rumori sentiti, la madre affermò si trattasse dei tubi.

Le scene girate dentro la casa infestata si alternano con quelle nello studio televisivo. Infatti, gli spettatori furono invitati a chiamare per raccontare le proprie esperienze aventi a che fare con i fenomeni paranormali. L’entità presente dentro la casa di Northolt inizia a farsi sentire sempre di più e, in parallelo, le storie degli spettatori diventano sempre più violente, come fossero legate allo spettacolo stesso. Più avanti, viene fuori che lo spirito che infesta la casa è quello di Raymond Tunstall, un uomo psicologicamente disturbato che in passato viveva con gli zii, convinto che lo spirito di Madre Seddons, una serial killer, lo avesse posseduto.

Ghostwatch
Credits: RetroHeadz

Finale

Nello studio arrivano ulteriori chiamate in cui gli spettatori affermano che l’attività del poltergeist si sta verificando anche in altre case. L’esperto dei fenomeni paranormali che accompagna la troupe, il dottor Pascoe, capisce così che il programma stesso sta agendo come “seduta spiritica nazionale”. In questo modo, lo spirito acquisisce sempre più potere.

Alla fine, Pipes scatena tutto il suo potere prendendo in controllo degli studi della BBC, delle videocamere e dei trasmettitori. A questo punto, tutti scappano dallo studio televisivo, lasciando Michael Parkinson da solo all’interno. Lo studio televisivo è completamente al buio, Parkinson inciampa e, alzandosi, si chiede se qualche telecamera sia ancora in funzione. Dopo aver visto che il teleprompter ( lo schermo in cui compaiono i testi destinati alla lettera da parte del giornalista) è ancora attivo, Parkinson legge una filastrocca. Dopodiché la sua voce cambia, divenendo quella di Pipes, facendo quindi capire che il giornalista della BBC è stato posseduto.

L’impatto psicologico che ebbe Ghostwatch sul pubblico

Partiamo dal presupposto che la BBC non aveva alcuna intenzione di ingannare lo spettatore. Infatti, poco prima della messa in onda, un filmato spiegava che il film presentato sarebbe stato di natura fittizia. Inoltre, sia nei titoli di testa che in quelli di coda, sono presenti i nomi degli attori e degli sceneggiatori. Tuttavia, la maggior parte degli spettatori si sintonizzò dopo l’ora in cui venne messo in onda il film.

La BBC venne comunque incolpata per aver deliberatamente deciso di coltivare un senso di minaccia. In altre parole, si è rivelata complice nello spaventare 11 milioni di persone senza nessun motivo. Ghostwatch turbò tantissime persone causando disturbi da stress post-traumatico nei bambini. Inoltre, Martin Denahm, un ragazzo di 18 anni con difficoltà di apprendimento, si suicidò cinque giorni la messa in onda del programma.

I genitori del ragazzo raccontarono che in casa ci fu un guasto all’impianto di riscaldamento che causò dei rumori all’interno delle tubature. Denham, collegando ciò ai fenomeni paranormali visti nello spettacolo, entrò in uno stato d’ansia. Questo lo portò quindi al suicidio, lasciando un bigliettino con su scritto: “se ci sono i fantasmi, io sarò sempre con te come uno di loro”. La colpa di questa morte ricadde, da parte dei genitori, sulla BBC. Vennero infatti incolpati di non aver reso più esplicito il fatto che si trattasse di pura finzione. Poco dopo la morte di Denahm, Ghostwatch fu pubblicizzato in modo più che chiaro come film di pura fantasia.

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