Oggi è diventata un’usanza diffusa in tutto il mondo e quasi in ogni casa se ne possono trovare diverse varietà. Parliamo del tè, una bevanda legata ad antiche tradizioni e rituali. La maggior parte delle persone beve il tè o una tisana preparandolo grazie alle numerose bustine in circolazione. È sorprendente, ma come la maggior parte delle invenzioni, anche le bustine da tè sono nate accidentalmente, per un errore di comunicazione.
Molto prima delle bustine: le antiche origini del tè
La storia del tè è molto antica e risale alla Cina del III secolo d.C. Inizialmente il tè veniva utilizzato come medicinale: la sua diffusione si deve proprio ai monaci buddhisti, che iniziarono ad utilizzarlo come bevanda durante i rituali. Le leggende legate alle origini del tè e alla nascita delle bustine sono davvero molte. Secondo alcune di queste, il tè fu bevuto per la prima volta più di 5000 anni fa.
La diffusione de tè in Europa e nel mondo Occidentale si deve sicuramente ai Paesi che tra il 1600 e il 1700 si lanciarono alla conquista dell’Oriente. Già nel 1500 si leggeva di questa bevanda nei diari di esploratori portoghesi inviati in Cina; si crede infatti che siano stati proprio i Portoghesi ad introdurre il tè nel nostro continente. La bevanda si diffuse prima in Francia e nei Paesi Bassi, e a metà del 1600 arrivò anche in Inghilterra, dove alcune caffetterie iniziarono a servirlo. Nel corso del tempo il tè è diventato parte fondamentale della cultura e della vita di tutti i giorni tra gli inglesi.

L’importanza del tè nel mondo anglosassone è ricordata anche durante alcuni avvenimenti storici. Il tè che oggi consumiamo in bustine piuttosto economiche fu il protagonista del famoso Boston Tea Party, l’evento che diede inizio nel 1773 alla Guerra di Indipendenza Americana. Per protestare contro i dazi elevati sul tè, i coloni, travestiti da Indiani, gettarono nelle acque del porto di Boston un importante carico a bordo delle navi della Compagnia delle Indie Orientali. Sembra assurdo, ma è proprio qui in America che si diffonderanno le bustine da tè che conosciamo oggi.
L’errore di comunicazione e la diffusione delle bustine da tè
Nel XX secolo il tè era ancora considerato una bevanda costosa e pregiata. La sua disponibilità era piuttosto limitata e destinata solamente alle classi più ricche. Proprio per la sua importanza, la maggior parte dei campioni di tè che arrivava in America era inviato tramite latte di metallo, ma anche il metallo era un materiale piuttosto costoso.

Secondo la storia, Thomas Sullivan, un importatore di tè a New York, cercò un metodo alternativo al metallo per confezionare il tè, che fosse al tempo stesso più economico. Sullivan desiderava provare un materiale di imballaggio poco pesante perché l’articolo stesso che commerciava era estremamente leggero. Per questo motivo, iniziò a confezionare i propri campioni di tè in piccole bustine di seta. I suoi clienti, per poter gustare il tè contenuto delle bustine, avrebbero dovuto aprirle e versare il contenuto negli infusori. Tuttavia, quando ricevettero le bustine, i clienti pensarono di utilizzare quest’ultime come infusori, immergendole le direttamente nell’acqua calda. L’errore di comunicazione dimostrò che la nuova modalità di preparazione del tè era molto rapida e inoltre semplificava i processi di pulizia.

La popolarità delle bustine di tè utilizzate da Sullivan diminuì quando i suoi clienti si lamentarono della trama troppo fine della sera. Per soddisfare le loro esigenze, Sullivan iniziò a produrre delle bustine fatte di garza, che oggi sono considerate le prime vere bustine realizzate appositamente per questo scopo.
Il brevetto presentato qualche anno prima
In realtà la storia legata alla figura di Thomas Sullivan racconta come le bustine da tè siano diventate popolari e come l’invenzione si sia diffusa. I veri inventori della bustina da tè hanno depositato un brevetto proprio all’inizio del 1900.
Si tratta di Roberta C. Lawson e Mary Mclaren, due donne solite a preparare il tè e che avevano identificato un problema nel modo in cui per tantissimi anni è stato preparato. La preparazione di un’intera teiera di tè per berne un paio di tazze comportava un enorme spreco, sia di tè, sia di tempo. Nel loro brevetto, presentato in borsa nel 1901, misero a punto i problemi proponendo già alcune soluzioni. Le confezioni dovevano essere di stoffa ma con trama abbastanza larga per permettere all’acqua calda di passare attraverso. Inoltre, ogni bustina di tè conteneva esattamente la dosa per una tazza.