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L’isola di Natale si colora di rosso ogni anno, perché?

Alla domanda “da dove viene Babbo Natale?”, la risposta può essere solo una: “dal Polo Nord”. Eppure, a sud, nell’emisfero australe, a 1.400 km dall’Australia, è presente una piccola isola denominata “isola di Natale” (Christmas Island). A cosa si deve questo nome?

La scoperta dell’Isola Natale

Fu il 1643 l’anno in cui William Mynors, capitano della British East India Company, avvistò l’isola. Il nome “Isola di Natale” si deve al fatto che la scoperta venne fatta proprio nel giorno della festa natalizia. Il primo sbarco documentato avvenne nel 1688, effettuato dall’equipaggio della nave inglese Cygnet, sotto il comando dell’esploratore William Dampier.

Isola di Natale
Credits: Christmas Island

Caratteristica di quest’isola è che pare che fino alla fine del XIX secolo, l’Isola di Natale fosse disabitata. Di conseguenza, flora e fauna si son potute sviluppare senza l’interferenza dell’uomo. Difatti, nel 1887, gli uomini dell’HMS Egeria, accompagnati dal capitano Pelham Aldrich, raccolsero un gran numero di specie animali e vegetali, durante il loro soggiorno nell’isola. Fu allora che il naturalista John Murray, dopo aver analizzato i campioni raccolti, scoprì che l’Isola di Natale, oltre a ospitare una grande varietà di flora e fauna, era ricca fonte di fosfato, un prezioso fertilizzante.

Isola di Natale: bandiera
Credits: wikipedia

L’anno successivo, l’isola fu annessa alla Gran Bretagna su sollecitazione di Murray. Tuttavia, George Clunies-Ross, già proprietario delle Isole Cocos, mandò suo fratello, accompagnato da un piccolo gruppo di lavoratori, a formare un insediamento a Flying Fish Cove, la capitale. In questo modo, Clunies-Ross si assicurò il possesso delle risorse dell’isola. Nel 1891, la corona inglese decise allora di concedere ai due rivali, Murray e Clunies-Ross, un contratto di locazione di fosfato congiunto per 99 anni. Fondarono così la Christmas Island Phosphate Company, effettuando il loro primo importante carico nel 1900.

L’uso dell’isola nel XXI secolo

All’inizio del XXI secolo, l’Isola di Natale venne usata dal governo australiano come centro di detenzione per il trattamento in mare aperto dei richiedenti asilo diretti in Australia.

Con l’arrivo del Coronavirus, l’Australia registrò molti casi, tuttavia nessuno di questi fu rilevato nell’isola. Successivamente, l’Isola di Natale divenne luogo di quarantena. Difatti, venne sfruttato il centro di detenzione per immigrati per ospitare i cittadini evacuati dall’epidemia di coronavirus in Cina.

L’invasione del granchio rosso

L’Isola di Natale è abitata, oltre che da circa 2000 abitanti, da una particolare specie, quella del granchio rosso (Gecarcoidea natalis). Questo crostaceo, che stima circa 40 milioni di esemplari, è scarlatto, caratterizzato da chele sproporzionate al resto del corpo. Il granchio rosso occupa principalmente il centro dell’isola finché, tra ottobre-dicembre, questo attraversa l’isola con l’unico obiettivo di riprodursi. Tuttavia, l’arrivo dell’uomo sull’isola ha messo in pericolo la specie. Infatti, mentre prima il granchio attraversava la foresta per arrivare al mare, ora si ritrova ad attraversare strade percorse da automobili.

Isola di Natale: Granchio rosso
Credits: Christmas Island

Questo esemplare risulta essere importante per l’ambiente in quanto non solo si nutre di foglie, semi e frutti, ma anche di granchi o uccelli morti, oltre che ai rifiuti urbani. In questo modo tiene pulito e fertile il suolo dell’isola. L’uomo ha quindi deciso di creare dei modi che consentissero al granchio rosso di arrivare sano e salvo fino alla spiaggia. Ha costruito barriere ai bordi delle strade per incanalare le direzioni dei granchi e addirittura ci sono certi tratti di strada con cartelli che segnalano la chiusura, causa migrazione del granchio rosso. Inoltre, son stati costruiti anche dei ponti che facilitassero l’attraversamento della strada in tutta sicurezza.

Isola di Natale: Granchio rosso
Credits: caters News Agency

Possiamo concludere che l’Isola di Natale, nonostante il nome, non è né natalizia e tanto meno ospita Babbo Natale. Tuttavia, ogni anno, grazie alla presenza del granchio rosso, l’isola si tinge di rosso, colore simbolo del Natale.