Pensando alle grandi aziende del settore hi-tech ci viene da immaginare che queste abbiano iniziato la loro attività rivolgendosi subito all’ambito tecnologico. Per Google, Apple e Microsoft fu effettivamente così ma altre aziende iniziarono con qualcosa che non aveva niente a che fare con la tecnologia. La storia di Samsung, il più grande produttore di elettronica globale, ha un inizio assai bizzarro se si va a pensare alla sua posizione attuale. Infatti non è nata come azienda di elettronica ma vediamo insieme le sue origini.

La nascita di Samsung
Correva l’anno 1938. In una cittadina chiamata Taegu, in Corea del Sud, Lee Byung-Chul (BC Lee) fonda un’azienda con l’obiettivo principale di vendere verdura e pesce essiccato. A questa azienda viene dato il nome di Cheil. Nove anni dopo, post-guerra, Lee si trasferisce a Seul dove apre uno zuccherificio. Scoppia successivamente la guerra di Corea che divide il paese in due ma, nonostante ciò, gli affari di Lee decollano. L’anno dopo, Byung-Chul e Cho Hong-jai, fondatore del gruppo Hyosung, fondano le loro aziende dando vita alla Samsung Trading Company. In poco più di dieci anni l’azienda è quindi riuscita ad espandersi a tal punto da pensare l’ingresso nei settori delle assicurazioni, del tessile e del commercio internazionale.
Solo nella seconda metà degli anni 60, Samsung entra nel mondo della tecnologia. Iniziarono col produrre televisori in bianco e nero raggiungendo nel ’78 i 4 milioni di televisori prodotti. Vista la grande vendita nel campo della tecnologia, l’azienda iniziò a mostrarsi interessata al settore creando una propria industria elettronica, con massicci investimenti in molteplici divisioni tra cui: Samsung Electronics Devices Co., Samsung Electro.Mechanics Co., Samsung Corning Co. e Samsung Semiconductor & Telecommunications Co.. La fine degli anni 70 venne segnata con l’avvio della produzione di microonde.

La storia di Samsung negli anni 80-90
Nel febbraio del 1983, Lee Byung-Chul, fece un annuncio, denominato “dichiarazione di Tokyo”, in cui dichiarò che Samsung intendeva diventare fornitore di DRAM (memoria ad accesso casuale dinamico). L’anno successivo, venne annunciato dall’azienda la produzione di una DRAM da 64 kb. Nell’87 Byung-Chul, che aveva ricoperto la carica per quasi 50 anni, muore, lasciando il suo posto da CEO al figlio, Kun-Hee Lee. L’azienda si divide in 4 unità indipendenti, con Samsung che concentra su di sè elettronica e tlc.
Nel 1988, Samsung lancia il suo primo telefono cellulare. Ma non iniziò bene in quanto Motorola deteneva una quota superiore al 60% nel mercato della telefonia mobile. Samsung occupava solo il 10%. Nei primi anni novanta divenne però il primo produttore di chip di memoria al mondo e si affermò anche per i suoi microchip, restando seconda solo a Intel.

Nel 1995 fu prodotto il primo display a cristalli liquidi targato Samsung da 33 pollici e dopo pochi anni la società divenne leader di mercato per quanto riguarda questo genere di componenti. La Sony, non avendo investito in pannelli TFT-LCD di grandi dimensioni, contattò Samsung per collaborare. Nacque così nel 2006 la joint venture S-LCD al fine di fornire un approvvigionamento di LCD a entrambe le aziende. Per il 50% più 1 azione, la S-LCD apparteneva alla Samsung, per il restante 50% meno 1 azione, era di proprietà della Sony. Nel 2011 viene però acquisita la quota di Sony da Samsung.
A partire dal 2005, Samsung raggiunge diversi record che le consentono di affermarsi come leader indiscusso per la produzione di dispositivi elettronici. Nel 2012 sorpassa la Nokia, leader di mercato dal 1998, nella produzione di cellulari, registrando un fatturato di miliardi di dollari.
Un piccolo grande flop
Nel 2016, Samsung decide di anticipare l’uscita di un nuovo smartphone, il Galaxy Note 7, giocando quello che per loro era un jolly, ma fu proprio l’opposto. Fin dall’inizio molti utenti si lamentarono per la sua batteria facilmente surriscaldabile che provocava, in alcuni casi, l’esplosione dell’oggetto. Venne per questo motivo bloccata la produzione del prodotto e l’azienda fu di conseguenza costretta al ritiro dal mercato, non potendo neanche effettuare la sostituzione. Fu un brutto colpo per l’azienda coreana che subì una perdita pari all’8% del valore delle proprie azioni. Un vero peccato, in quanto questo smartphone sarebbe stato il primo ad avere come metodo di sblocco il riconoscimento dell’iride.

Ma l’azienda non demorde e a marzo 2017 presenta un nuovo modello di smartphone, il Galaxy S8, il primo smartphone Samsung privo di tasti fisici vicino allo schermo. Riuscirono in questo modo a riabilitare la propria immagine dopo una figuraccia internazionale. La storia di Samsung non è diversa da quelle di molte altre aziende, come la Nokia o anche la Hasbro. Dal niente son riuscite a dar via alle aziende più famose al mondo.