Il villaggio neozelandese Te Wairoa oggi è una città fantasma, conosciuta anche come villaggio sepolto. Si trova nell’isola settentrionale della Nuova Zelanda ed era un insediamento della popolazione indigena dei Maori. Alcuni lo definiscono anche una moderna Pompei: un’eruzione distrusse il viaggio nel 1886 e causò la morte di oltre 120 persone.
L’eruzione del Monte Tarawera che distrusse Te Wairoa: uno dei peggiori disastri naturali
Una sequenza di piccole scosse di terremoto svegliò gli abitanti di Te Wairoa poco dopo la mezzanotte del 10 giugno 1886. Scosse molto più forti e esplosioni massicce seguirono poco dopo, dando avvio a quasi quattro ore di paura. Durante la notte rocce, fango e cenere letteralmente bombardarono il villaggio, devastandolo completamente. L’eruzione del Monte Tarawera viene ancora oggi ricordata come uno dei disastri naturali più grandi della Nuova Zelanda.
Quella notte morirono circa 150 persone quando il villaggio Te Wairoa venne sommerso da fango rovente. L’eruzione non distrusse solamente il villaggio ma colpì duramente anche l’ambiente circostante e le attrazioni turistiche presenti sul dorso della collina: le Terrazze Rosa e Bianche.
Le Terrazze Rosa e Bianche intorno a Te Wairoa
Fino alla fine del XIX secolo, le coste del nord della Nuova Zelanda erano uno dei luoghi del mondo più turistici. Magnifiche terrazze in travertino, chiamate Terrazze Rosa e Bianche, adornavano le coste di questa parte del Paese. Erano talmente spettacolari da essere conosciute anche come l’ottava meraviglia del mondo.
Le terrazze si sono formate nel corso di circa 500 anni. L’acqua ricca di silice, proveniente da geyser bollenti, scorreva lungo il versante della collina. Scendendo verso valle, si raffreddava e cristallizzava, formando cascate e scale giganti. La più grande delle due era la Terrazza Bianca, mentre la Terrazza Rosa era maggiormente frequentata da chi si immergeva nelle acque tiepide.
L’eruzione del Monte Tarawera distrusse anche le terrazze che, insieme ad altri piccoli villaggi, andarono perdute. Con la perdita di questa meraviglia naturale, il paesaggio subì un cambio radicale, rimanendo un’area decisamente più sobria. È probabile che le Terrazze non siano perdute per sempre. Meno di 10 anni fa, alcuni scienziati hanno annunciato la scoperta di resti della Terrazza Rosa a circa 60 metri di profondità nel lago Rotomahana.
Hinemihi: l’edificio più importante del villaggio di Te Wairoa
Hinemihi era il luogo delle celebrazioni Maori a Te Wairoa. È stata progettata come una casa di riunione, un luogo pubblico dove si discuteva di questioni importanti, si celebravano nascite e matrimoni e si piangevano i morti. Era conosciuta anche come la casa dagli occhi d’oro. Durante le spaventose ore che seguirono il terremoto e l’eruzione del Monte Tarawera, molte persone si rifugiarono all’interno di Hinemihi per non essere colpite da detriti e dal fango incandescente.
Hinemihi, costruita da un artigiano della popolazione, si trovava all’ingresso del villaggio Te Wairoa in Nuova Zelanda e veniva utilizzata anche per intrattenere i turisti. Dopo l’eruzione, quando il fango si raffreddò, fu abbandonata: i suoi muri restarono sepolti nel fango e il tetto ricoperto dai detriti.
Verso la fine del 1800, qualche anno dopo l’eruzione e la distruzione del villaggio e Wairoa, il Conte di Onslow acquistò e spedì in Inghilterra parti importanti della struttura di Hinemihi. Il conte si stava avvicinando alla fine del suo mandato come governatore della Nuova Zelanda e desiderava riportare con sé in patria un ricordo tangibile del Paese che tanto amava. Onslow sistemò la struttura nel terreno della sua proprietà a Clandon Park nel Surrey. Da allora, Hinemihi fu meta di tantissimi visitatori Maori, dai soldati durante la Prima Guerra Mondiale fino ad artisti e performer negli ultimi anni.
Il ritorno di Hinemihi in Nuova Zelanda
Ancora oggi la popolazione Maori considera Hinemihi come un essere vivente e per lungo tempo ha desiderato che tornasse in Nuova Zelanda. Nel 2019 il National Trust, comprendendo e riconoscendo il profondo rapporto spirituale che la popolazione Maori ha con le sculture storiche, ha stretto un acconto con il governo neozelandese. Hinemihi farà ritorno in Nuova Zelanda in cambio di nuove sculture Maori da ospitare nel Regno Unito.
Alcuni intagliatori specializzati in sculture Maori saranno incaricati di creare le nuove sculture. L’obiettivo è di portare avanti il legame tra la tradizione Maori e il Clandon Park nel Surrey. Nel corso degli anni Hinemihi e gli abitanti del Regno Unito hanno stretto un legame molto speciale, dando vita ad un importante scambio culturale.