La storia di Babbo Natale: da vescovo a donatore

Santa Claus è una figura leggendaria simbolo del Natale. Ma per conoscere la storia che si nasconde dietro Babbo Natale occorre partire dal lontano IV secolo d.C.. Infatti, la sua immagine si ispira al vescovo San Nicola e alla sua bontà d’animo.

San Nicola visse nel IV secolo, in un luogo chiamato Myra, in Asia Minore (Turchia). Era un uomo ricco in quanto i suoi genitori, morti quando Nicola era ancora giovane, gli lasciarono una bella somma. San Nicola non era né grasso né allegro, ma era una persona di animo gentile con la reputazione di aiutare i più bisognosi. Molte leggende sono legate a San Nicola, ma non si sa quale di queste sia vera.

Le leggende di San Nicola

La storia di Babbo Natale più nota racconta di come è iniziata l’usanza di appendere le calze. Un uomo, che viveva in povertà, aveva tre figlie. Era talmente povero da non potersi permettere una dote, di conseguenza le sue figlie non potevano sposarsi. Una notte, San Nicola fece cadere, anonimamente, un sacchetto con dell’oro giù per il cammino che cadde dentro una calza appesa sopra al fuoco ad asciugare. Stessa cosa fece per la secondogenita. Il pover’uomo, deciso a conoscere l’identità dietro a tale bontà, si nascose dentro al cammino. Quando Nicola fece per far cadere il terzo sacchetto, l’uomo lo riconobbe. Il vescovo pregò questi di tenere per se ciò che aveva visto in quanto non voleva attirare l’attenzione su di sé. Nonostante la richiesta, la voce riguardo la sua gentilezza venne fuori. A ogni regalo segreto ricevuto veniva attribuito il merito a San Nicola.

Perché si chiama Babbo Natale
Credits: InItalia

Esiste un’altra storia, non molto nota, ma molto conosciuta durante il medioevo. Nicola si presentò all’interno di una locanda il cui guardiano aveva appena ucciso tre ragazzi. Questi mise i corpi smembrati sottaceto, in barili nel seminterrato. Il vescovo, resosi conto dell’accaduto, resuscitò le vittime.

Data la sua gentilezza, Nicola venne nominato santo. Non solo era il santo protettore dei bambini ma anche dei marinai. Una storia racconta di quando alcuni marinai, sorpresi da una brutta tempesta, pregarono San Nicola di aiutarli. All’improvviso, si presentò il santo in piedi sul ponte, dinanzi a loro, e ordinò che il mare si calmasse. La tempesta a quel punto si placò e i marinai poterono tornare in sicurezza fino al porto.

La morte di Babbo Natale

San Nicola venne esiliato da Myra e messo in prigione durante la persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano. La sua morte avvenne il 6 dicembre, intorno al 343. Si crede che le sue ossa fossero state rubate da marinai italiani durante l’XI secolo e portate nella cripta della Basilica di San Nicola sulla costa di Bari. Quando la cripta venne restaurata, negli anni ’50, il cranio e le ossa del santo furono fotografate e analizzate con raggi X.

Perché si chiama Babbo Natale?

Nei paesi germanici, Sinterklaas, nome olandese di San Nicola, veniva rappresentato come un uomo anziano, con capelli e barba bianchi e indosso stola e copricapo liturgico rossi. Alla vigilia della festa, in sella al suo cavallo bianco, verificava la lista dei bambini che erano stati buoni e lasciava loro dei doni. In Inghilterra, erano invece presenti due figure: Sir Christmas, che annunciava l’arrivo del Natale ma non portava regali, e lo Spirito del Natale Presente, nominato nel libro di Charles Dickens. Successivamente, i due personaggi si fusero nella figura di un uomo anziano, rappresentato con abiti verdi. Questi prese il nome di Father Christmas o Old Christmas. Da qui nasce il nome “Babbo Natale”.

Credits: Il regno di Babbo Natale

Furono però gli americani a creare il Babbo Natale che tutti noi oggi conosciamo. In onore di San Nicola, nacque Santa Claus (americanizzazione di Sinterklaas). Questi era panciuto, guidava una slitta trainata da renne, si calava dal caminetto e portava doni a tutti i bambini del mondo.

Le renne di Babbo Natale

A trainare la slitta di Babbo Natale sono 8 renne: Comet, Dancer, Dasher, Prancer, Vixen, Donner, Blitzen, Cupid (in italiano: Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Salterello, Lampo, Cupido). La tradizione natalizia contemporanea è attribuita alla famosa poesia A Visit from St. Nicholas conosciuta anche come The Night Before Christmas, scritta da Clark Moore. Fu in questo poema che vennero nominate per la prima volta le 8 renne. La famosa renna che tutti conosciamo, Rudolph, si unì solo in seguito al gruppo. Venne nominata per la prima volta in un libro per bambini scritto da Robert L. May. Rudolph era caratterizzato da un naso rosso e luminoso, motivo per la quale veniva deriso ed emarginato. Babbo Natale, notando la particolarità di questa renna, la fece entrare nella squadra in quanto capace di illuminare e rendere visibile il passaggio alle altre renne.

Perché si chiama Babbo Natale
Credits: Meraviglioso Natale

Durante gli anni Babbo Natale venne disegnato da Thomas Nast, un caricaturista, in vari colori, tra cui anche in rosso. Ma fu solo quando la Coca-Cola utilizzò Santa Claus vestito di rosso e bianco che continuò ad essere conosciuto in questo modo. Fu così che la storia di Babbo Natale influenzò la cultura popolare, regalando un po’ di magia e speranza a tutto il mondo.

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