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Storia di IKEA: un impero nato dalla vendita di fiammiferi

Se siete mai stati da IKEA, saprete che è impossibile uscire di lì senza acquistare qualcosa, che siano strofinacci, polpette svedesi o mobili assemblabili. IKEA sa sempre, in ogni momento, di cosa hai bisogno…e te lo da! Questa grande azienda nasce dall’ingegno di Ingvar Feodor Kamprad, un abile uomo d’affari sin dalla più tenere età che, grazie alla sua idea, divenne uno degli uomini più ricchi del mondo. Vediamo insieme come ha inizio la storia di IKEA e come è avvenuta la sua evoluzione.

Storia IKEA
Credits: IoStudio

La nascita di un uomo d’affari

Siamo nel 1933, ad Agunnaryd, Svezia. Un bambino biondo, di circa sei anni, è alle prese con la vendita di fiammiferi che la gente è felice di aiutare dato il suo essere intraprendente a una così giovane età. Parliamo proprio di Ingvar Feodor Kaprad che, capendo le difficoltà economica della famiglia, optò per dare una mano a modo suo. Infatti, nonostante i genitori fossero gestori di una fattoria, Ingvar decise di concentrarsi sulle finanze della famiglia piuttosto che dare una mano con le faccende agricole. La zia, da Stoccolma, gli procurava grandi confezioni di fiammiferi a un prezzo piuttosto economico. Successivamente, Ingvar divideva i fiammiferi in pacchetti più piccoli per poi rivenderli. Tuttavia, tutto ciò non fu un grande affare, quindi, un paio d’anni dopo, smise di venderli.

Storia IKEA: Kamprad bambino
Credits: About IKEA

Ingvar Kamprad frequenta la scuola come tutti i bambini ma ha un problema: dimostra avere problemi di dislessia. All’epoca, ciò non era riconosciuta come una vera e propria malattia, di conseguenza il giovane imprenditore risulta avere difficoltà a ottenere buoni voti a scuola. Nonostante tutto, Ingvar riesce a diplomarsi all’età di 17 anni e il padre, per premiarlo dell’enorme fatica compiuta, lo ricompensò con una piccola somma di denaro che gli consigliò di utilizzare per la sua istruzione. Kamprad accetta i soldi ma la sua idea è di investirli in altro modo.

La nascita di IKEA

Anche se smise di vendere fiammiferi, non smise mai di comprare e vendere piccoli oggetti. Nel 1943, con i soldi regalatogli dal padre, Kamprad decise finalmente di aprire la sua attività. Utilizzò come sede aziendale il capanno dietro casa sua, tuttavia gli mancava un nome che fosse facile da ricordare e che avesse la capacità di racchiudere i valori dell’azienda. Dopo averci pensato a lungo, Ingvar sfruttò la cosa che più lo descriveva per intitolare la sua azienda: Ingvar Kamprad da Elmtaryd, Agunnaryd (la sua casa d’infanzia), che abbreviato divenne IKEA.

Ora che l’azienda è nata, Kamprad decide di cambiare modello di business: era tempo di lasciare le vendite porta a porta e aspettare che la gente andasse da lui. Fece quindi redigere un catalogo che distribuì e i clienti interessati avrebbero mandato una lettera con i prodotti desiderati. La prima IKEA vendeva articoli come penne, portafogli e cornici per quadri consegnati tramite un camion per il latte. Nel ’47, Ingvar decise di vendere mobili belli, moderni , in tipico stile svedese, ma che potevano essere comunque venduti a prezzi modici. Si accordò così con artigiani locali che gli fornirono a basso prezzo la struttura dei mobili che venivano successivamente ricoperti con materiali pregiati.

Storia IKEA: Ingvar Kamprad
Credits: The Times

Lo stile IKEA

Nel 1951, Kamprad pubblicò l’antenato del famigerato catalogo IKEA che tutti conosciamo. I prezzi erano talmente bassi che le persone avevano dubbi sulla qualità del prodotto, organizzò quindi una showroom in cui mostrò i suoi mobili. Tuttavia, nel 1955, i produttori iniziarono a boicottare IKEA, protestando contro i prezzi bassi di Kamprad. Ciò lo costrinse a progettare oggetti internamente.

Altra innovazione apportata da Kamprad è il flat pack, ossia i prodotti non vengono più venduti già montati ma ricade sul consumatore il dovere di assemblare il prodotto, in questo modo sarebbe risultato più facile da spedire e meno ingombranti nel magazzino.

La dislessia di Kamprad fu ed è tuttora un fattore importante per le creazioni IKEA. Infatti, avendo difficoltà a ricordare i codici, Ingvar decise di sfruttare un sistema elaborato. Ad esempio, i letti hanno nomi di luoghi norvegesi, i divani di città svedesi, i tavoli da cucina nomi finlandesi le sedie hanno per lo più nomi maschili e i tappeti hanno per lo più nomi danesi. A bicchieri e tazze vengono dati aggettivi come nomi e così via. I nomi sono generalmente gli stessi in tutto il mondo.

Storia di Ingvar Kamprad
Credits: Danges Handel

L’obiettivo di IKEA, e quindi di Ingvar Kamprad, era semplicemente quello di fare in modo che tutti si potessero permettere mobili eleganti e modernisti. Oggi si contano oltre 300 negozi IKEA nel mondo in ben 38 paese. Quando il negozio aprì a Shangai, 80.000 persone visitarono il negozio.

Nel 2012, Ingvar lascia la guida della multinazionale nelle mani dei figlli: Peter, Jonas e Mathias. Il 27 gennaio 2018 all’età di 91, Ingvar Kamprad muore lasciando al mondo un’azienda creata con l’idea di aiutare le persone ad avere il bello a prezzi stracciati.

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