Introdotti nel 1912, gli Oreo sono uno dei biscotti più popolare al mondo prodotti dall’azienda Nabisco. Si pensa che la sua popolarità sia dovuta alla sua semplicità: due biscotti che racchiudono il famoso ripieno degli Oreo. Questi biscotti hanno raggiunto livelli di fama talmente alti da essere stati proposti in 65 gusti diversi. Li possiamo trovare al wasabi, alla Piña Colada, al churros e al gusto di alette di pollo. Questa è solo una minima parte dei gusti particolari in cui son stati presentati i famosi biscotti, alcuni dei quali sono commercializzati solo in determinati mercati. Inoltre, gli Oreo vengono spesso dedicati a qualche evento o a qualche personaggio famoso. Tra questi troviamo Lady Gaga, Chiara Ferragni e la squadra olimpica americana.
Molte persone, prima di mangiarli, fanno il classico rito di dividerlo in due in modo da mangiare per prima cosa la crema. Quella crema è talmente amata che l’azienda ha iniziato a produrre i biscotti con doppia farcitura, i “Double Stuf“. Tuttavia, nell’involucro della confezione non si trova scritta la parola “cream” per riferirsi al ripieno, ma “creme“. La differenza sembra stare solo nel modo di scriverlo, ma in realtà la parola creme si usa in America quando non si parla di vera crema. L’FDA (Food and Drug Administration) ha perciò proibito alla casa Oreo di etichettare il proprio ripieno come “cream”.
Cosa troviamo nel ripieno dell’Oreo?
Se andiamo a leggere gli ingredienti scritti sulla confezione non troviamo una distinzione tra biscotto e ripieno. É comunque deducibile quali di questi ingredienti compongono la farcitura: zucchero, sciroppo di mais ad alto fruttosio, lecitina di soia, olio di palma e/o di canola e aroma artificiale. La mancanza di panna e burro rende di conseguenza il biscotto vegano. Tuttavia Nabisco afferma che è possibile che durante la produzione possa esserci stata una contaminazione con il latte, in quanto gli Oreo sono prodotti in fabbriche che lavorano anche i latticini, non rendendo quindi il prodotto adatto ai vegani. In principio il ripieno degli Oreo era realizzato con lardo di maiale. Solo nel 1997 l’ingrediente fu sostituito con olii vegetali, rendendo il prodotto sia kosher (che può essere consumato da un ebreo osservante) che vegetariano.
Non si sa quale sia l’esatta ricetta del famoso biscotto ma nel 2014, dopo un incidente, saltò fuori l’uso di un ingrediente. Successe che due uomini della California vennero arrestati per aver rubato la formula che consentiva di produrre biossido di titanio, sostanza in grado di sbiancare i prodotti, dalla compagnia chimica americana DuPont. Questa formula venne poi venduta a una società cinese per 28 milioni di dollari. Fu in quel momento che venne svelato il fatto che Nabisco usava tale sostanza per sbiancare il ripieno dell’Oreo. Sebbene il biossido di titanio è un comune additivo, recenti studi eseguiti dai ricercatori dell’Università del Massachusetts hanno dimostrato come tale sostanza possa provocare danni al fegato e ai tessuti dei topi.
Ovviamente, come tutte le cose, l’assunzione in grande quantità non fa di certo bene, ma qualche volta possiamo lasciar andare i nostri freni inibitori e gustarci il prodotto più venduto del mondo.