Il Ponte di Brooklyn: il simbolo di New York collaudato da elefanti

Quante volte ci è capitato di vedere una foto dello skyline di New York in cui compare uno dei ponti più famosi e particolari del mondo? Tutti coloro che sono stati nella Grande Mela almeno una volta nella vita sicuramente l’hanno attraversato. Parliamo del ponte di Brooklyn, che collega due dei distretti di New York: Brooklyn, appunto, e Manhattan. Inaugurato nel 1883, il ponte vanta uno dei collaudi più strani: il test venne eseguito facendo marciare animali esotici.

Perché costruire un ponte da Brooklyn a Manhattan?

La costruzione del ponte di Brooklyn cominciò nel 1867 e durò fino al 1883. L’ingegnere tedesco John Augustus Roebling decise di realizzare un ponte sospeso di quasi 2km: un’idea che allora sembrava completamente folle. Infatti, il progetto di Roebling prevedeva un ponte lungo 1800 metri e alto 84, sorretto da cavi d’acciaio. L’ingegnere tedesco presentò il progetto di un ponte sospeso sul East River, fiume che attraversa la città di New York, per rendere più facili gli spostamenti delle persone e delle merci tra i due distretti di New York.

Ponte di Brooklyn - foto fine ottocento
Credits: Library of Congress via Wikimedia Commons

Poche persone credevano nella realizzazione di questo ponte sospeso tra Brooklyn e Manhattan, ma la necessità di costruirlo era alta. Durante l’Ottocento, specialmente durante alcuni inverni più rigidi, il fiume di New York gelava molto spesso. Questo rendeva impossibile il suo attraversamento, tanto che diversi traghetti rischiarono di rimanere bloccati nel ghiaccio. Su uno di questi traghetti si trovava l’ingegnere Roebling, che proprio in quell’occasione iniziò a pensare al progetto per il ponte di Brooklyn.

Inoltre, già nell’Ottocento, tantissimi abitanti di Brooklyn avevano la necessità di spostarsi verso Manhattan per lavorare. Le gelate dell’East River rappresentavano un problema non indifferente. Quando una nuova gelata fermò gli spostamenti verso il cuore di New York nel 1867, il disegno di legge per la costruzione del ponte di Brooklyn venne finalmente approvato. La gestione dell’impresa venne affidata alla New York Bridge Company, mentre la progettazione e direzione dei lavori fu seguita direttamente da John Augustus Roebling.

Ponte di Brooklyn - fasi di costruzione
Credits: Buyenlarge via Getty Images

Un ponte innovativo, segnato da alcune “maledizioni”

All’epoca della sua costruzione, il ponte di Brooklyn era il ponte sospeso più lungo al mondo. Oggi è il ponte più a sud tra i 4 ponti che collegano l’isola di Manhattan a Long Island: gli altri tre sono i ponti Manhattan, Williamsburg e Queensboro. Fin dalla sua apertura il ponte di Brooklyn è stato un’importante attrazione turistica per la città americana, oltre ad essere al tempo stesso una delle location preferite per i film ambientati a New York.

Alla fine dell’Ottocento, il ponte di Brooklyn era una novità assoluta: il primo esempio al mondo di ponte sospeso retto con cavi di acciaio. Per poter essere sollevato rispetto al terreno basso presente sulle due rive, il ponte di Brooklyn incorpora anche lunghi viadotti di ingresso ad entrambe le estremità. Ai due lati si trovano ancora oggi le torri in pietra, costruite secondo lo stile neogotico e caratterizzate da archi a sesto acuto. Le torri poggiano su cassoni subacquei in legno di pino, utilizzati proprio dai lavoratori in fase di costruzione del ponte.

Ponte di Brooklyn - illustrazione
Credits: Currier and Ives via Wikimedia Commons

Oggi si ricordano ancora le “maledizioni” del ponte di Brooklyn: alcune sciagure toccarono direttamente i lavoratori coinvolti nella costruzione. I cassoni posti alla base delle torri servivano come aree di decompressione, permettendo di scavare le fondamenta all’asciutto. Proprio il sistema di ventilazione di queste aree causò gravi problemi di salute: molti lavoratori furono colpiti da embolie fatali. La maledizione del ponte colpì anche il progettista Roebling, a cui venne amputato un piede a seguito di un grave incidente. Roebling rifiutò le cure mediche, rimanendo a lungo immerso nelle acque dell’East River, cosa che gli procurò un’infezione letale da tetano.

La tragedia del ponte di Brooklyn e il test con gli elefanti

La sfortuna non sembrò abbandonare il ponte nemmeno dopo la sua inaugurazione. Appena pochi giorni dopo, infatti, durante le celebrazioni per il Memorial Day, la cattiva sorte colpì nuovamente il ponte di Brooklyn. Secondo quanto riportavo dal New York Times all’epoca, una donna inciampò, facendo cadere altre persone e la folla iniziò ad urlare presa dal panico. Si scatenò un’effetto domino: le persone spaventate da un falso allarme iniziarono a spingersi verso le strette scale che permettevano di uscire, ammucchiandosi e rimanendo schiacciati a morte. In pochissimi minuti persero la vita 12 persone e più di 30 rimasero ferite.

Elefante Jumbo
Credits: Three Lions / Stringer via GettyImages

Questo evento scioccò la popolazione di New York che perse rapidamente fiducia nel nuovo ponte costruito proprio per rendere più semplici gli spostamenti. Era necessario, quindi, rilanciare il ponte e trasmettere fiducia ai newyorkesi. All’inizio dell’anno P.T. Barnum, il fondatore di un famoso circo della città, aveva proposto di poter far sfilare i suoi elefanti come spettacolo per l’inaugurazione del ponte, ma l’idea fu scartata. Tuttavia, dopo l’ultimo evento tragico, la sfilata sembrò proprio la dimostrazione perfetta.

Nel maggio del 1884, Barnum fece sfilare lungo il ponte di Brooklyn tonnellate di animali esotici: oltre 20 elefanti, seguenti da altrettanti cammelli e dromedari. L’aprifila era Jumbo, un elefante che da solo pesava già 7 tonnellate! La parata rese felici e più sereni i newyorkesi, dimostrando loro la stabilità e sicurezza del ponte. L’idea fu anche un bel colpo per la promozione del circo di Barnum, che con i suoi animali esotici e collaudatori permise al circo di avere nuove storie da raccontare.

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