Se pensate di aver avuto a che fare con i videogame più strani allora non avete provato LSD: Dream Emulator. Si tratta di un videogioco raro, sviluppato e pubblicato in Giappone da Asmik Ace Entertainment per Playstation 1 nel 1998. Nonostante l’anno in cui esso venne pubblicato, non venne mai rilasciata una traduzione del gioco, in quanto esclusiva giapponese. Tuttavia, dei fan hanno rilasciato la traduzione inglese nel 2020.
LSD: Dream Emulator – Gameplay
LSD: Dream Emulator si ispira a sogni reali presi dal diario di un dipendente dell’azienda, è difatti descritto come “sogno giocabile”. Il giocatore si trova a compiere un viaggio surreale in un ambiente psichedelico, quasi spaventoso. L’obiettivo è semplice: non c’è. L’unica cosa che bisogna fare è…vivere il sogno! Il gioco si svolge in prima persone con la possibilità di muoversi in un ambiente 3D. Ci sono vari livelli, ossia sogni, ognuno dei quali dura 10 minuti. Si è liberi di esplorare l’ambiente ma, se si tocca un muro, un oggetto o un NPC (personaggio non giocante) si verrà trasportati immediatamente in un’altra ambientazione tramite un sistema chiamato “collegamento”.
Una volta terminato il “sogno”, il giocatore si “sveglia” e viene valutato a seconda di come questo ha agito all’interno del livello. Apparirà difatti un grafico in cui il sogno viene classificato come superiore, inferiore, statico o dinamico. Il risultato ottenuto influisce sul sogno seguente, ad esempio, se si è ottenuto un sogno inferiore, il livello successivo tratterà temi inquietanti, viceversa, se si otterrà un sogno superiore, si avrà a che fare con sogni più allegri. Con statico e dinamico s’intende invece l’apparizione di più o meno NPC e eventi nei sogni futuri.
Cadere in un trip
LSD: Dream Emulator tiene traccia del numero di giorni virtuali impiegati. Più il giocatore avanza, più l’ambiente intorno ad esso muterà, si avrà a che fare con colori sempre più psichedelici e si andrà sempre più incontro all’inquietudine. Alcuni sogni potranno essere vissuti anche due volte, tuttavia si potranno notare delle differenze dall’uno all’altro. Ad esempio, possono cambiare le trame dei muri, apparire nuovi oggetti per il giocatore o incontrare strane creature mentre si vaga all’interno del sogno. A distanza di alcuni giorni dall’inizio del gioco, nel menù principale apparirà l’opzione “flashback” che concederà al giocatore la possibilità di rivivere alcuni sogni, stavolta però in 2 o massimo 4 minuti. La modalità flashback è l’unico modo che si ha per rivivere lo stesso identico sogno, con le stesse trame e gli stessi personaggi. Se si svolgerà il livello nello stesso modo in cui si è superato la prima volta, eseguendo quindi gli stessi passi, il sogno verrà superato.
Occasionalmente, il giocatore potrà imbattersi in un uomo con cappello e impermeabile grigio, chiamato Grey o Shadow Man. Avvicinarsi troppo a lui farà lampeggiare lo schermo, dopodiché l’inquietante personaggio sparirà insieme alla scritta “flashback” sul menù principale.
Da cosa deriva il titolo?
Il riferimento all’omonima droga fu più che voluto. La scelta del nome avvenne in quanto l’obiettivo dei produttori era quello di catturare l’attenzione di sottoculture hippie e psichedeliche del periodo. Vennero date diverse interpretazioni all’acronimo tra le quali “in Life, the Sensuous Dream” (“nella vita, il sogno sensuale”) e “in Limbo, the Silent Dream” (“nel limbo, il sogno silenzioso”). Il produttore usò però tale titolo per il semplice fatto che simboleggiava chiaramente il caos e la confusione dei sogni presenti.
Essendo un gioco in versione limitata, i prezzi per una copia fisica sono altissimi. Su eBay il prezzo iniziale si aggirava all’incirca sui $500, che aumentò poi successivamente. LSD: Dream Emulator guadagnò popolarità da subito andando poi a scemare a distanza di poco tempo. Ma negli anni successivi fece nuovamente parlare di sé data la sua particolarità. I critici ne elogiarono le qualità stravaganti, tanto da citarlo come uno dei game più sperimentali di tutti i tempi.