Jet lag: anche viaggiare può avere un lato negativo

Il jet lag è una condizione fisiologica che nasce dall’alterazione dell’orologio del corpo o, più tecnicamente, dei ritmi circadiani del corpo. È noto anche come sindrome da cambio di fuso orario; si verifica quando una persona attraversa più fusi orari velocemente, causando un disturbo al sonno.

I sintomi del jet lag

I sintomi legati al jet lag possono essere svariati e non è detto che vengano sperimentati necessariamente tutti insieme. Tra i più comuni troviamo disturbi del sonno come insonnia o eccessiva sonnolenza, stanchezza persistente durante il giorno, problemi di stomaco e rapidi sbalzi di umore. Questi sintomi generalmente compaiono entro un paio di giorni e sono più frequenti quanto più è alto il numero di fusi orari attraversati. Si tratta infatti di una condizione generata dall’alterazione dell’orologio interno, perciò, per esempio, è raro soffrirne quando viaggiamo all’interno dell’Europa. 

jet lag - orario sballato
Credits: Bob Al-Greene/MASHABLE

Da cosa è causato? 

Per capire meglio le cause che generano questo disturbo, partiamo parlando dell’orologio del corpo, che è influenzato da due elementi differenti. Da una parte ci sono tutte le attività quotidiane che siamo soliti effettuare nell’arco delle 24 ore della giornata, come per esempio dormire, mangiare, etc… Dall’altra parte, invece, ci sono fattori esterni al corpo umano, come il ciclo giorno-notte e luce-buio. Il jet lag si verifica quando i due elementi non sono più sincronizzati e persiste finché non tornano in sincronia.

Il jet lag si manifesta a prescindere dalla direzione in cui si viaggia; tuttavia, è vero che viaggiando verso est i sintomi possono essere più forti. Questo accade perché il nostro corpo ha meno tempo per potersi adattare: spostandosi da ovest ad est le ore della giornata sembrano diminuire. Per esempio, partendo da New York alle ore 16 si arriverà a Milano dopo circa 7 ore, quando però in Italia saranno già le 7 del mattino del giorno seguente. Questo significa che il nostro corpo sarà pronto per dormire, quando in realtà tutti saranno pronti a vivere la giornata.

jet lag - aeroporto
Credits: Rorkal Resident via Flickr

Quando invece viaggiamo da est a ovest, guadagniamo ore durante la giornata e il nostro orologio interno ha tempo per potersi adattare meglio. È comunque importante ricordare che non esiste una regola universale in fatto di jet lag. Ogni persona, infatti, può reagire in maniera differente in base alle proprie abitudini.

Come contrastare il jet lag ed evitare gli errori più comuni

Un elemento positivo del jet lag è proprio il fatto che viene viaggiando; per il resto non c’è nulla di particolarmente piacevole, perché nessuno vorrebbe soffrirne dopo un lungo viaggio per arrivare alla destinazione sognata da tempo. Ci sono tuttavia alcune attività che permettono di prepararsi al jet lag, e soprattuttto errori più comuni da evitare assolutamente.

jet lag - letto sfatto
Credits: Giovanni Maggiora via Flickr

Il primo consiglio, da mettere in pratica quando si è ancora a casa, è cercare di adattare progressivamente i propri orari agli orari del Paese di destinazione. Si può fare anticipando o posticipando gli orari dei pasti e il momento in cui si va a dormire. Discorso simile vale per il volo; se arriveremo a destinazione in serata, è meglio resistere al sonno e concedersi una bella dormita una volta atterrati così da prendere subito confidenza con gli orari nuovi.

Altro aspetto da non sottovalutare per i viaggi di lunga durata è la scelta del posto. Se molti di noi preferiscono non spendere nulla per scegliere il posto a bordo di voli low cost, nei viaggi intercontinentali è spesso incluso nella tariffa. Cosa considerare, quindi? Il posto finestrino è certamente uno dei più comodi per un sonnellino perché permette di appoggiare la testa. C’è però meno libertà di alzarsi e sgranchire le gambe senza disturbare i vicini. Per chi invece prevede di dormire e non desidera essere disturbato, allora è meglio evitare i posti vicini ai bagni e le file a ridosso delle uscite di emergenza, in cui spesso non è possibile reclinare il sedile. 

turista addormentata
Credits: Louis Vest via Flickr

Avete presente quando a bordo di lunghi viaggi intercontinentali ci viene spesso offerta l’acqua e, insieme a coperta, cuscino e cuffiette, ci viene consegnato un foglietto con alcuni esercizi per le gambe? Anche qui nulla è lasciato al caso. Bere acqua, ed evitare il più possibile alcool e caffeina, aiuta a mantenersi idratati. È inoltre consigliabile camminare ogni tanto lungo il corridoio e fare qualche piccolo esercizio di stretching per evitare gonfiori alle caviglie e alle gambe. 

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