L’ippopotamo è un grosso mammifero erbivoro africano. Il termine “ippopotamo” deriva da due parole greche, híppos, «cavallo» e pótamos, «fiume». Ecco perché è anche conosciuto come “River Horse” (cavallo di fiume). Dopo l’elefante e il rinoceronte, l’ippopotamo è il terzo tipo più grande di mammifero terrestre e l’artiodattilo più pesante esistente.
Le femmine di ippopotamo danno alla luce un cucciolo alla volta in un arco di tempo di due o tre anni. Prima e dopo il parto, la futura mamma si isola per un periodo di tempo compreso tra 10 e 44 giorni insieme al bambino. La madre poi allatta il bambino per 12 mesi, gli rimane vicino nei primi anni e lo protegge. Proprio come gli altri mammiferi, le femmine di ippopotamo nutrono i loro bambini con il proprio latte. Ma di che colore è effettivamente il latte degli ippopotami?
Latte rosa: leggenda o realtà?
La voce sul latte rosa di ippopotamo era già molto diffusa in tutto il Web, ma ha ricevuto un grande aumento di credibilità quando è stato confermato su Facebook dal National Geographic, il 26 luglio 2013.
“Il fatto del venerdì: il latte di un ippopotamo è rosa acceso”.
National Geographic
Questo “fatto” comunemente creduto è in realtà una leggenda sfatata: il National Geographic ha, quindi, commesso un errore. L’ippopotamo non produce latte rosa. La falsa affermazione si basa sulla combinazione di due fatti non correlati:
- Gli ippopotami secernono acido ipposudorico, che ha una pigmentazione rossastra.
- Quando il bianco (il colore del latte) e il rosso (il colore dell’acido ipposudorico) si combinano, la miscela risultante è rosa.
Ma secondo il biologo David Wynick, non ci sono prove che suggeriscano che gli ippopotami secernano acido ippusudorico nel loro latte:
Gli ippopotami producono latte di colore bianco o biancastro simile a quello di altri mammiferi. Sebbene sia vero che l’esterno di un ippopotamo a volte può apparire rosato a causa della secrezione di acido ipposudorico dell’animale, questo fenomeno non produce latte rosa.
Cos’è l’hippo blood sweat?
Nonostante il nome, questa secrezione non è né sangue né sudore: è, invece, una miscela di acido ipposudorico e acido norhipposudorico. Combinati, questi due acidi svolgono un ruolo importante per la salute dell’ippopotamo. Non solo servono come una forma naturale di crema solare e idratante per la pelle sensibile dell’animale, ma offrono anche straordinarie proprietà antibiotiche per proteggere gli ippopotami dai batteri nocivi quando sono nell’acqua.
Questa speciale secrezione è incolore come il sudore umano, ma al sole si trasforma in un rosso-arancio brillante in modo che sembri sangue. Poche ore dopo, perde la sua lucentezza e assume un colore marrone sporco.
Esiste la possibilità di decodificare questa sostanza per un nostro utilizzo? Secondo la Philosophical Transactions of the Royal Society, la rivista scientifica più longeva al mondo, ci sono indagini sulla struttura biomimetica di questa secrezione.
Forse in futuro ci spalmeremo il sudore di ippopotamo rosa invece che la crema solare bianca!