La foresta dei suicidi del Giappone, ai piedi del Monte Fuji

Lungo il fianco nord-occidentale del Monte Fuji in Giappone si estende una foresta di circa 30 chilometri quadrati. È la foresta di Aokigahara, conosciuta anche con il nome di foresta Jukai, che significa mare degli alberi. Il luogo in cui sorge le ha conferito alcune particolarità fisiche, ma la foresta è principalmente famosa per un fenomeno più tetro. Storicamente è legata al fantasmi della mitologia giapponese, ma negli ultimi decenni è diventata famosa per essere uno dei siti di suicidi più utilizzati al mondo. Ecco perché oggi è conosciuta come la Foresta dei Suicidi.

La foresta dei suicidi: insieme al Golden Gate Bridge è il luogo maggiormente scelto

La foresta dei suicidi del Giappone sorge alle pendici del Monte Fuji e si estende per molti chilometri quadrati. Il suo terreno è particolare: oltre alla terra, si trova anche la lava indurita che vi si è depositata a seguito dell’ultima grande eruzione del Monte Fuji intorno a metà dell’800 d.C. La lava che si è depositata sul terreno e la densità degli alberi che popolano la foresta regalano ai visitato un forte senso di silenzio e solitudine, che contribuisce ad accrescere la sua reputazione. Il terreno è principalmente composto da roccia vulcanica e i sentieri della foresta conducono alle diverse attrazioni turistiche, tra cui una grotta completamente ghiacciata tutto l’anno.

foresta dei suicidi - foresta Aokigahara
Credits: Simon Desmarais via Flickr

La foresta ha una sfortunata particolarità, che è la caratteristica per cui la si ricorda oggi: è uno dei luoghi maggiormente scelti da persone che scelgono di porre fine alla propria vita. Per questo motivo è nota come la foresta dei suicidi. A partire dalla metà del 1900, nella foresta di Aokigahara si sono registrati un numero tra 20 e 30 suicidi ogni anni. 

La foresta è molto ampia e questo è uno dei motivi per cui viene spesso scelta per questo atto. I visitatori che vi si recano disperati hanno scarse probabilità di incontrare qualcuno una volta all’interno. Ogni anno decine di cadaveri vengono proprio ritrovati dai volontari che si occupano della pulizia e della salvaguardia della foresta.

foresta dei suicidi - interno foresta
Credits: Davide Mauro via Wikimedia Commons

Prevenzione: cartelli per rivalutare le proprie scelte

Proprio a causa del numero elevato di suicidi nella foresta, il governo ha dato vita ad un piano con misure di prevenzione per ridurre il tasso di almeno il 20% entro il prossimo decennio. Tra queste attività ci sono l’introduzione di telecamere di sicurezza all’ingresso della Foresta e l’aumento di sorveglianza. Tutta la foresta è inoltre piena di messaggi positivi e cartelli che scoraggino i suicidi dal compiere tale azione. Negli ultimi anni il Governo ha scelto di non diffondere più i numeri esatti dei suicidi nella foresta di Aokigahara, per evitare che il luogo diventasse ancora più popolare. 

foresta dei suicidi - Cartello prevenzione
Uno dei segnali nella foresta con numeri di telefono e consigli per prevenzione del suicidio.
Credits: Davide Mauro via Wikimedia Commons

La corrente spiritualista giapponese crede che i suicidi commessi all’interno della foresta di Aokigahara abbiano avuto un effetto sulla vegetazione della stessa. Si crede anche che da essi derivino alcune attività paranormali e spiriti che impediscono alle persone di fuggire dalla parte più profonda della foresta. 

Il fenomeno dei suicidi in Giappone

Oggi in Giappone il suicidio è uno dei principali problemi. L’incidenza tra la popolazione è altissima e tra le principali cause figurano problemi legati alla sfera economica e alla sfera sociale. Il picco di casi è stato raggiunto tra il 2010 e il 2011, con oltre 30 mila casi in un solo anno e da allora il numero è in costante calo.

Credits: Alpsdake via Wikimedia Commons

In una cultura così distante dalla nostra come quella giapponese, il fenomeno del suicidio trova radici molto antiche. Culturalmente e religiosamente il Giappone non ha mai condannato il suicidio. Le principali religioni professate in Giappone, il buddishmo e lo shintoismo, non considerano il suicidio come un peccato. Nel buddismo, per esempio, la morte è considerata solamente come il passaggio da una forma di vita ad un’altra.

Credits: Kunikazu Utagawa via Wikimedia Commons

L’atto che oggi è protagonista della foresta dei suicidi di Aokigahara è in realtà storicamente radicato: già oltre 1000 anni fa si praticava il Seppuku. Nel corso dei secoli i samurai e gli eroi hanno compiuto questo rituale sia per espiare una colpa, sia come come condanna a morte. In questo caso si obbligava il condannato a togliersi la vita da solo. Altro fenomeno ampiamente diffuso in Giappone e in generale in tutto il mondo asiatico è il Karoshi, che letteralmente significa “morte per troppo lavoro”. La pressione in ambito lavorativo, le poche ore di ferie e l’aumento delle ore lavorative durante il giorno e la settimana sono le principali cause.

QRIOS FACT CHECKING

Cuenews.it si impegna contro la divulgazione di fake news, perciò l'attendibilità delle informazioni riportate su qrios.it viene preventivamente verificata tramite ricerca di altre fonti.

È ARRIVATO IL TUO MOMENTO

Sii parte anche tu di questo progetto

SEGUICI

512FansLike
0FollowersFollow

I PIÙ LETTI