È capitato a tutti di camminare in un bosco o in una foresta e alzare lo sguardo per guardare il cielo. Se si è fortunati, oltre ad ammirare i raggi del sole che filtrano tra le foglie, sarà possibile assistere un magnifico fenomeno naturale chiamato come crown shyness, conosciuto anche come “timidezza delle chiome”.
La crown shyness: le chiome degli alberi formano dei mosaici
I protagonisti della crown shyness sono proprio gli alberi: i loro rami si distendono verso l’alto, ma le corone delle chiome non si toccano tra di loro. In questo modo si creano dei piccoli vuoti, che lasciano immaginare forme fluide e che, grazie al cielo azzurro al di sopra, assomigliano a piccoli fiumi. Le chiome degli alberi sembrano pezzi di un puzzle progettati minuziosamente per incastrarsi con le chiome degli alberi vicini.

La crown shyness si può osservare in tutto il mondo, anche se le ragioni per cui si verifica sono ancora parzialmente sconosciute. Alcune prove dimostrano che la “timidezza delle chiome” si verifica più comunemente tra alberi della stessa specie, ma è possibile ritrovarla anche in foreste eterogenee. Indipendentemente dall’ambiente o dal tipo di albero, la crown shyness culmina sempre nello stesso fenomeno che lascia a bocca aperta. Le chiome degli alberi, con le loro fessure a zig-zag, sembrano creare un magnifico mosaico in cielo.
L’albero della Canfora e la Mangrovia nera: due specie di alberi “più timidi”
Nonostante il fenomeno si verifichi in svariati contesti ambientali, alcune specie sono particolarmente conosciute per essere protagoniste della crown shyness. Tra queste troviamo la Dryobalanops aromatica, conosciuta più comunemente come albero della Canfora, tipica delle regioni dell’Asia orientale. Si trova, infatti, a Sumatra, in Malesia e nel Borneo. Il suo nome latino si riferisce all’aroma della sua resina: questa specie era una delle fonti principali di canfora, utilizzata per incenso e profumi, e attirava i commercianti in Asia.

Credits: Dimitar Karanikolov
Un’altra specie protagonista della crown shyness è la Avicennia germinans, cioè la mangrovia nera. Si tratta di un piccolo albero che cresce fino a circa 12 metri e si trova principalmente nelle regioni tropicali del continente americano. Spesso si trova in aree fangose e le sue radici sono sommerse dall’acqua marina. La mangrovia nera, che deve il nome al colore del suo tronco, è in grado di espellere il sale assorbito dalle radici tramite le foglie. Proprio per questo motivo le sue foglie sono biancastre.
Perché gli alberi sono timidi e come nasce la crown shyness?
Le fessure a zig-zag tipiche delle chiome degli alberi nella crown shyness continuano ad affascinare. Fin dai primi anni del XX secolo gli scienziati hanno iniziato a porsi le prime domande, ma ancora oggi non ci sono risposte certe. Negli anni Ottanta, il biologo Francis Putz si trovava in Costa Rica e si trovò ad osservare il fenomeno della crown shyness. Da questa osservazione iniziò a ragionare sul fatto che, come gli esseri umani, anche gli alberi hanno bisogno del loro spazio interpersonale per stare bene.

Secondo una prima ipotesi, il fenomeno della crown shyness potrebbe dipendere da una sorta di potatura reciproca tra le chiome degli alberi. Dove il vento soffia forte, le chiome degli alberi si scontrano tra di loro e i rami più deboli si spezzano. Per evitare quindi collisioni, i rami di alberi della stessa specie crescerebbero solo fino a raggiungere una distanza dai propri vicini tale da non toccarsi con le oscillazioni del vento.
Una teoria più importante ha a che fare con la rilevazione della luce da parte delle piante adiacenti. In questo caso la “timidezza delle chiome” dipenderebbe dalla capacità degli alberi di percepire la presenza di un albero vicino. Grazie ai propri fotorecettori, le piante sono in grado di percepire la presenza di altre piante in base alla qualità della luce che i fotorecettori stessi ricevono. Secondo questa teoria, quindi, le piante tenderebbero a crescere verso la luce preferendo estendersi verso l’alto e non lateralmente verso altre piante.

Infine, un ultimo studio più recente sulla crown shyness individuerebbe la nascita del fenomeno nella prudenza stessa delle piante. Alcuni alberi sarebbero in grado di rilevare le sostanze chimiche, e a tratti nocive, emesse da altre piante vicine. Percependosi a vicenda, fermerebbero la crescita prima di essere “attaccati”.