Le “città dei 15 minuti”: cosa sono e come influenzeranno la nostra vita

Il concetto di “città dei 15 minuti” è un approccio alla progettazione e struttura di una realtà urbana il cui obiettivo è quello di migliorare la vita dei propri cittadini, creando un luogo in cui tutto sia accessibile a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici in soli 15 minuti. 

L’idea fondamentale di questo approccio riguarda la pianificazione urbanistica a livello di quartiere: per poter raggiungere questo obiettivo è necessario dare ad ogni quartiere le caratteristiche necessarie a sostenere pienamente la vita dei residenti.

Dove e come nasce l’idea

Chiunque scelga di vivere in una grande città sa di dover accettare alcune disfunzioni che caratterizzano questi luoghi: bisogna accettare che ci siano strade rumorose, spazi sottoutilizzati e lunghi spostamenti, non solo per lavoro ma anche per le attività di svago.

Il concetto di “città dei 15 minuti” è stato formulato da Carlos Moreno, professore dell’università Sorbonne di Parigi. Il professore franco-colombiano ha studiato come tra la fine degli anni ’80 e per tutti gli anni ’90 si pensasse che la tecnologia potesse risolvere tutti i problemi legati alla frammentazione nelle grandi città. È infatti in questi anni che assistiamo alla costruzione di nuove e migliori infrastrutture, come per esempio metropolitane sempre più veloci e lunghe, in grado di collegare rapidamente ogni capo della città.

città dei 15 minuti-carlos moreno
Credits: FIA Smart Cities

Insieme ad altri accademici, Moreno si è anche interessato alle conseguenze negative di questo modo di pensare e alla necessità di ridurre l’impatto sul clima e sull’ambiente. Ha quindi individuato le funzioni sociali che rientrerebbero nel progetto di “città dei 15 minuti” e che quindi devono necessariamente essere raggiunte rapidamente. Queste sono: la propria abitazione, il luogo di lavoro, accesso alle cure, supermercato, scuole e luoghi per lo sport e il tempo libero.

città dei 15 minuti-parigi
Al centro: la propria abitazione. Dall’alto, in senso orario: Apprendere, Lavorare, Condividere e Riutilizzare, Fare la spesa, Stare all’aria aperta, Acculturarsi, Farsi curare, Muoversi con i mezzi, Fare sport e Mangiare sano.
Credits: Paris En Commun

L’obiettivo, messo già in atto da diverse città come Melbourne, Ottawa o Portland dalla fine degli anni 2000, è quello di porre fine alle città frammentate, in cui ogni attività è dipendente da spostamenti in auto o con trasporti pubblici.

Le caratteristiche delle “città dei 15 minuti”

All’interno del suo studio, Moreno identifica quattro caratteristiche fondamentali per la riurbanizzazione nell’ottica delle “città dei 15 minuti”: vicinanza, diversità, densità e ubiquità.

  1. Tutti i servizi devono essere vicini. Per favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta, i luoghi in cui le funzioni sociali vengono svolte devono essere facilmente raggiungibili da ogni punto del quartiere.
  2. L’uso che si fa del suolo deve essere misto in modo tale da fornire varietà di servizi nelle immediate vicinanze.
  3. Devono esserci abbastanza persone in un’area relativamente compatta, per poter garantire varietà a livello di attività commerciali.
  4. I quartieri devono essere simili in modo tale da essere anche accessibili a chiunque voglia viverci.
città dei 15 minuti-monopattino elettrico
Credits: Bicitech.it

“Città dei 15 minuti”: si tratta di realtà o utopia?

Per avvicinarsi a questo nuovo concetto urbanistico è necessario muoversi a piccoli passi. Contrariamente a come può sembrare, la “città dei 15 minuti” non è un ritorno a borghi medievali distinti, chiusi all’interno di mura. Si tratta invece di un progetto che punta a ripensare gli spazi comuni e urbani, riqualificando alcune aree e insediando nuovi servizi utili alla collettività. Oggi, in Europa, la maggior parte delle persone che vive in una grande città trascorre il proprio tempo tra due “città dei 15 minuti”: quella in cui vive e quella in cui lavora. L’obiettivo per il futuro è far sì che queste due realtà si avvicinino sempre più.

città dei 15 minuti-mercato di parigi
Esempio di un quartiere di Parigi e i suoi piccoli negozi alimentari.
Credits: Daniel Kakiuthi via Flickr

Quali sono, quindi, le azioni che possono essere messe in campo fin da subito? Secondo Moreno è necessario “de-costruire la città”, mescolando il maggior numero di usi e favorendo la nascita di ambienti ibridi destinati a più attività.

Le azioni per diventare una “città dei 15 minuti”

Uno studio più approfondito è stato portato avanti da Strong Towns, un gruppo americano che si occupa di pianificazione. Lo studio prevede una lista di azioni che si potrebbero mettere in campo per raggiungere questi obiettivi, tra cui:

  • Aumentare il numero di scuole di quartiere, che permetterà ai giovani di creare nuovi legami di prossimità;
  • Migliorare l’accesso al cibo: fare la spesa muovendosi a piedi favorirebbe il ritorno alle piccole botteghe e ai negozi alimentari di quartiere;
  • Migliorare la percorribilità: chi si muove a piedi, in bicicletta o monopattino desidera farlo in tutta sicurezza. Allo stesso tempo è importante anche pensare a soluzioni che puntino a diminuire il traffico.

Il 2020 ha rappresentato un periodo molto particolare, durante il quale gli abitanti delle città hanno modificato le proprie abitudini e riscoperto i quartieri. Potrà essere proprio questo il terreno fertile per la diffusione delle “città dei 15 minuti”?

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