Kannauj si trova a circa 200 km da Agra e oggi è conosciuta come la capitale del profumo dell’India per la qualità di profumo prodotto: il profumo Attar. L’India è la patria delle piante di profumo e la tradizione è molto antica. Si tratta di tecniche di produzione tramandate di generazione in generazione, che fanno uso solo di ingredienti naturali. Oggi, i costi alti per l’approvvigionamento delle materie prime rischiano di bloccare la tradizione.
L’Attar: il profumo che ha consacrato Kannauj come “capitale del profumo”
Attar, parola araba che deriva dall’antica lingua babilonese, significa “essenza di fiori”. L’Attar è un olio di profumo naturale, derivato da elementi botanici come i fiori, le erbe o le cortecce. Generalmente tutti gli oli e i profumi che si definiscono come attar sono privi di elementi chimici, ma prodotti esclusivamente in modo naturale. Dopo la produzione, i profumieri li ripongono in ampolle di legno per farli invecchiare.

Il profumo di Attar è tipicamente un profumo oleoso, ed una piccola goccia sul polso o dietro l’orecchio è sufficiente affinché l’aroma penetri nella pelle e vi rimanga a lungo. Nella capitale del profumo, questi oli vengono trattati e prodotti durante tutto l’anno. Ci sono fragranze più calde, fatte con le spezie, e fragranze più rinfrescanti, prodotte invece con i fiori.
Nel corso della storia, anche le donne dell’harem reale hanno utilizzato l’Attar nei bagni e come profumo. Venne aggiunto anche all’acqua delle fontane di palazzo della capitale, perché oltre ad essere utilizzato come profumo sul corpo, l‘Attar era utilizzato anche come essenza per gli ambienti. Si usava, inoltre, regalarlo agli ospiti più importanti. I profumi naturali come l’Attar avevano anche un significato spirituale e diversi gruppi religiosi li utilizzavano come olio durante le celebrazioni.

Perché proprio a Kannauj?
Kannauj, la capitale indiana del profumo, sembra essere simile a qualsiasi altra città del nord del Paese. Rimane ben poco della città-stato scelta come capitale imperiale tra il VI e VII secolo d.C. Passeggiando le per vie del centro storico è però impossibile non perdersi tra le note profumate che provengono dalle botteghe. Il profumo ricorda estratti floreali ed è in grado di sorpassare molti altri odori presenti in città. Da generazioni, tantissime famiglie sono impegnate nella produzione di estratti di attar e altre fragranze naturali. È proprio per il ruolo chiave nella produzione di profumi che Kannauj è conosciuta come “la capitale del profumo dell’India”.
La posizione della città è altrettanto importante. Kannauj è costruita su un suolo alluvionale del Gange, terreno perfetto per la coltivazione di fiori come il gelsomino e la rosa di Damasco, che in realtà è originaria proprio dell’Asia centrale. Queste rose sono state utilizzate per oltre 400 nella creazione di attar. Il processo utilizzato dai profumieri di Kannauj è uno dei motivi per i quali la città è stata consacrata come capitale del profumo.

La lunga tradizione del profumo che caratterizza l’antica capitale
Secondo la tradizione, a Kannauj si producono 2 tipologie diverse di Attar: uno floreale e uno a base di erbe e spezie. Una delle varietà più apprezzate e diffuse al mondo è sicuramente il profumo ricavato dalle rose. Il metodo tradizionale con il quale viene distillato è l’aspetto più interessante della produzione, un metodo tramandato da moltissime generazioni.
I fiori generalmente vengono raccolti all’alba, in modo tale che mantengano la fragranza migliore. Successivamente vengono riposti nel deg, uno strumento in rame dove i petali dei fiori vengono immersi nell’acqua. Gli operai delle distillerie si occupano di fissare il coperchio con argilla e cotone, creando una chiusura molto robusta. Poi si procede con l’ebollizione: il vapore scorre dal contenitore in rame verso una pentola che contiene un olio, il quale assorbe il vapore e l’aroma dei fiori. Tutto il processo dura dalle 5 alle 7 ore e viene ripetuto ogni giorno.

Molti produttori che seguono attentamente il metodo antico della capitale del profumo affermano che sarà difficile portare avanti la tradizione ancora a lungo. La concorrenza tra gli Attar di Kannauj e i profumi moderni è altissima. I profumi che conosciamo bene oggi sono prodotti in serie e fanno uso di una base alcolica neutra per ridurre i costi. L’approvvigionamento di olio di sandalo, così come di petali di fiori, invece, è sempre più complesso.