Un viaggio nelle profondità dell’aldilà sotto il tempio Linh Phước.
Celato sotto l’affascinante Tempio Linh Phước di Đà Lạt – un vero e proprio capolavoro di mosaici realizzati con minuscoli frammenti di vetro e ceramica – si trova qualcosa di totalmente inatteso: un inquietante seminterrato che trasporta i visitatori dentro la leggenda buddista dei 18 Cancelli dell’Inferno, legata al monaco Mục Liên.
Secondo gli insegnamenti del buddismo, Mục Liên (noto anche con il nome sanscrito Maudgalyāyana) avrebbe compiuto viaggi nei regni infernali per salvare sua madre dalle pene dell’aldilà. Questo antico racconto prende forma in una rappresentazione teatrale e sinistra, accessibile attraverso una scala nascosta dietro un anonimo negozietto di souvenir, situato proprio sotto il tempio.
L’accesso a questo “inferno” inizia in modo discreto, ma si trasforma presto in un’esperienza surreale. Ci si ritrova in un labirinto buio e cavernoso, costellato da figure in cartapesta dai tratti grotteschi, raffigurate nell’atto di subire punizioni eterne. Ogni scena rappresenta uno dei vari inferni buddisti, riservati a chi ha commesso peccati di diversa natura.
Urla disperate, demoni in putrefazione e giudici dal volto severo accompagnano il visitatore in un viaggio simbolico attraverso la giustizia karmica, mentre una voce narrante in vietnamita risuona nell’oscurità, rendendo l’esperienza ancora più intensa. Questa mostra, a metà tra spiritualità e kitsch, è un insolito ma potente ammonimento morale nascosto sotto uno dei templi più belli del Vietnam.
La leggenda di Mục Liên
Mục Liên è una figura venerata nelle scritture buddiste, noto per la sua compassione e la ferrea determinazione nel liberare la madre dai tormenti dell’inferno. La sua storia è un forte richiamo al concetto di pietà filiale e alla potenza del karma. I suoi viaggi attraverso i 18 cancelli dell’inferno non sono solo prove di coraggio, ma anche manifestazioni dell’amore filiale spinto oltre ogni limite.
Ogni “cancello” attraversato da Mục Liên simboleggia una specifica punizione per un particolare tipo di peccato, e ciascuna scena è più terrificante della precedente. Il percorso del monaco diventa così una riflessione visiva e morale sui valori fondamentali del buddismo e sull’importanza delle azioni nel determinare il proprio destino.

Un’esperienza da brividi sotto il tempio
La mostra nascosta nel seminterrato del tempio Linh Phước rappresenta un’esperienza fuori dall’ordinario, capace di scuotere anche i visitatori più scettici. L’unione di arte popolare, spiritualità e narrazione mitologica crea un ambiente che è tanto educativo quanto perturbante. Il tutto si trasforma in un invito alla riflessione sul concetto di bene, male e giustizia karmica.
Per chi si trova a Đà Lạt, il viaggio attraverso i 18 cancelli dell’inferno è un’interessante deviazione dalle solite mete turistiche. È un percorso che lascia un segno, spingendo chi vi partecipa a interrogarsi sul significato delle proprie scelte e sul destino che attende chi ignora le leggi morali dell’universo.