Oggi gli influencer dettano tendenze con un semplice post, ma nell’Ottocento c’era già qualcuno che riusciva a plasmare la società senza bisogno di social media.
La Regina Vittoria, sovrana del Regno Unito dal 1837 al 1901, non si limitò a governare: le sue scelte personali trasformarono la moda, le tradizioni e persino la medicina. Attraverso dipinti, fotografie e giornali, il suo stile di vita divenne un modello da seguire, influenzando milioni di persone.
Tra le sue decisioni più rivoluzionarie ci fu l’abito da sposa. Quando nel 1840 sposò il Principe Alberto, Vittoria scelse di indossare un abito bianco, un colore insolito per l’epoca. Le donne, fino a quel momento, si sposavano con il loro abito più elegante, senza preoccuparsi della tonalità. Ma la scelta della regina fece scalpore: immagini del matrimonio fecero il giro del mondo e, nel giro di pochi anni, il bianco divenne il colore simbolo delle nozze. Ancora oggi, ogni abito da sposa bianco porta con sé l’eco di quella decisione.
Anche il Natale, così come lo conosciamo oggi, porta la firma della Regina Vittoria. Sebbene l’usanza dell’albero decorato fosse già diffusa in Germania, fu la famiglia reale britannica a trasformarla in un fenomeno globale. Le immagini della regina e del Principe Alberto accanto a un grande abete addobbato con candele e dolci fecero il giro della stampa e conquistarono il cuore dei sudditi. In breve tempo, l’albero di Natale divenne una tradizione irrinunciabile nelle case di tutto il Regno Unito e oltre.
Ma la sua influenza non si fermò alle festività. La Scozia, con i suoi paesaggi selvaggi e le antiche tradizioni, conquistò il cuore della regina. Dopo numerose visite, nel 1852 Vittoria e Alberto acquistarono il Castello di Balmoral, trasformandolo nella loro residenza estiva. Il loro amore per la regione rese la Scozia una meta ambita dall’alta società, e ancora oggi la tenuta di Balmoral è legata all’immagine della famiglia reale britannica.
Una regina che cambiò la medicina
Persino in medicina la regina lasciò il segno. All’epoca, il parto era visto come una prova di resistenza e il dolore era considerato inevitabile. Tuttavia, durante la nascita del suo ottavo figlio, Vittoria utilizzò il cloroformio come anestetico, descrivendolo come “delizioso oltre ogni misura”. La sua esperienza convinse molte donne a fare lo stesso, cambiando per sempre il modo di affrontare il parto.
Il lutto divenne un altro aspetto della sua eredità culturale. Dopo la morte di Alberto nel 1861, la regina si vestì di nero per il resto della sua vita, stabilendo uno standard per l’abbigliamento da lutto che si diffuse in tutta Europa. Il nero divenne il colore ufficiale del dolore e le rigide regole vittoriane sull’elaborazione della perdita influenzarono intere generazioni.

Un’influenza che dura ancora oggi
Ciò che rese Vittoria così influente fu la sua costante presenza nella vita pubblica. Grazie alle innovazioni della stampa e alla nascita della fotografia, la sua immagine era ovunque: sui giornali, nei ritratti ufficiali, persino sulle monete. Il suo stile, le sue scelte e le sue abitudini diventarono di pubblico dominio, trasformandola nella prima monarca globale e, in un certo senso, nella prima vera influencer della storia.
Dai matrimoni alla moda, dalle festività alla medicina, la Regina Vittoria non si limitò a regnare: plasmò il mondo a sua immagine. E, se oggi molte tradizioni ci sembrano naturali, è solo perché lei le rese tali. Senza bisogno di uno smartphone.