Quando si parla di “effetto Flynn” ci si riferisce all’aumento del QI (quoziente intellettivo) nel tempo. Dalla fine degli anni ’70 è stato però registrato un notevole calo, ossia un aumento dell’ignoranza. Infatti, si è verificata una diminuzione del QI pari a una media di 0,25-0,50 punti all’anno. Tale inversione è definito “effetto Flynn capovolto”.
In passato, numerosi studiosi vollero definire la capacità intellettuale di un individuo. Venne quindi creato un test utile per calcolare il Quoziente Intellettivo che prendesse in considerazione sia l’intelligenza fluida che quella cristallizzata. Con fluida si intende la capacità di risolvere nuovi problemi quando ci vengono presentati; con cristallizzata si intende la capacità di eseguire dei compiti e di risolvere problemi che già conosciamo.
James R. Flynn, professore neozelandese, prese in considerazione i vari test del QI effettuati e notò come, anno dopo anno, i punteggi incrementavano in modo considerevole. Le ricerche di Flynn rivelarono un aumento di 13,8 punti nei punteggi del QI tra il 1932 e il 1978. Si parla quindi di un aumento di 0,3 punti all’anno. In sostanza, le persone ottenevano un punteggio più alto nei test del QI rispetto alle generazioni precedenti al ritmo di circa 3 punti ogni 10 anni. Tuttavia, recenti studi hanno sottolineato come l'”effetto Flynn” si stia capovolgendo. I numeri che Flynn vedeva aumentare ogni anno, iniziarono improvvisamente ad abbassarsi.

La discesa verso l’effetto Flynn capovolto
Negli Stati Uniti, venne eseguito uno studio dove vennero coinvolti circa 9000 bambini e adolescenti (età compresa tra i 6 e i 17 anni) presi da nove diversi istituti statunitensi. Gli studenti presi in considerazione fecero un test all’anno (ad ogni cambio classe) dal 1989 al 1995. Si notò un abbassamento del QI, nonché prima prova della diminuzione dell’effetto Flynn. Negli anni successivi, questo regressione ha avuto ulteriori conferme, arrivando a chiamare questo fenomeno “effetto Flynn capovolto”.

Venne eseguito uno studio analogo in Norvegia, ma in questo caso vennero prese in considerazione 730.000 persone. I giovani persero circa 7 punti di QI ad ogni generazione dagli anni ’70 fino al 2009. Si dimostrò soprattutto in Europa l’effetto Flynn capovolto, con punteggi di QI in rapida discesa.
Da cosa è dovuto questo calo del QI?
Flynn, notando il calo repentino del QI da una generazione all’altra, ha cercato una spiegazione che potesse giustificare ciò. Il professore sostiene che l’anormale regressione sia dovuta da uno stile di vita non salutare. Una cattiva alimentazione, l’insufficiente quantità di sonno e i nuovi hobby dei ragazzi sono fattori che comportano l’abbassamento del QI. Infatti, ora i ragazzi mangiano sempre meno pesce e prodotti che garantiscono una quantità sufficiente di acidi grassi insaturi, indispensabili per un corretto sviluppo del sistema nervoso. Inoltre, oramai il tempo libero dei giovani è orientato ai giochi per computer, piuttosto che alla letteratura. La tecnologia porta i giovani ad estraniarsi dalla vita sociale e, di conseguenza, dallo svolgimento di conversazioni. Televisione e internet hanno ricondotto l’uomo indietro, che non comunica più a parole ma con immagini.

Se vogliamo nuovamente capovolgere l’effetto Flynn, in positivo, dobbiamo far in modo che le nuove generazioni vivano una vita basata sul contatto umano e non sull’illusione che ogni giorno ci offre la tecnologia. Per salvare questa situazione bisognerebbe fare in modo che i bambini non stiano attaccati al pc o al cellulare, ma che abbiano a che fare con giochi stimolanti per la mente, soprattutto nei primi anni di vita. La vita che ci offre una playstation o un computer non stimola il contatto con gli altri e, inoltre, non stimola le nostre capacità.