Ben Proud e la scelta controversa degli Enhanced Games: tra etica sportiva e nuove sfide.
Il nuotatore britannico Ben Proud è diventato il primo atleta del Regno Unito ad aderire agli Enhanced Games, una nuova e controversa manifestazione sportiva che consente l’uso di sostanze dopanti. La decisione ha generato ampie discussioni, sollevando interrogativi sull’etica nello sport, sulla sicurezza degli atleti e sul futuro delle competizioni “pulite”.
Proud, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha motivato la propria scelta con il desiderio di esplorare i limiti delle potenzialità umane e con le consistenti ricompense economiche promesse dagli Enhanced Games, dove i premi possono raggiungere il milione di dollari statunitensi (circa 930.000 euro). Tuttavia, la sua partecipazione ha attirato critiche da parte di federazioni sportive e osservatori del settore, preoccupati per l’integrità dello sport e i rischi per la salute.
Cosa sono gli Enhanced Games
Previsti per il debutto a Las Vegas nel maggio 2026, gli Enhanced Games si propongono come alternativa alle Olimpiadi tradizionali, rifiutando le regole del Comitato Olimpico Internazionale in materia di antidoping. La competizione consente l’uso di sostanze approvate dalla Food and Drug Administration (FDA), inclusi steroidi e ormoni della crescita, offrendo premi fino a 250.000 dollari per evento e bonus da 1 milione in caso di record mondiale.
La World Anti-Doping Agency (WADA) ha espresso una forte opposizione all’iniziativa, sottolineando come essa possa minare decenni di sforzi per promuovere uno sport leale e privo di sostanze dopanti.
Le conseguenze della scelta
Con l’adesione agli Enhanced Games, Proud rinuncia automaticamente alla possibilità di partecipare a future Olimpiadi. Inoltre, sorgono dubbi sulla sua idoneità a ricevere fondi pubblici destinati allo sport d’élite. La scelta potrebbe anche influire sulla sua immagine pubblica e sulle opportunità post-carriera, spesso legate alla reputazione maturata durante la vita sportiva.
Sport minori e disuguaglianze economiche
Il caso di Proud riporta l’attenzione sulle difficoltà economiche che affliggono molti sportivi, in particolare quelli attivi in discipline meno mediatiche come il nuoto. Secondo l’Associazione degli Atleti d’Élite britannici, numerosi atleti potrebbero essere costretti al ritiro anticipato per mancanza di sostegno economico. Un sondaggio del 2024 ha rivelato che circa due terzi degli atleti britannici presenti a Parigi potrebbero non arrivare alle Olimpiadi di Los Angeles del 2028 per ragioni economiche.
Questa situazione rischia di ridurre la rappresentanza del Regno Unito nelle competizioni future, con ripercussioni anche sui programmi sportivi di base e sulla promozione dell’attività fisica, elemento cruciale nella lotta alla sedentarietà e all’obesità.
I rischi per la salute e per lo sport
Sebbene gli Enhanced Games promettano ricompense elevate, pongono anche seri interrogativi su salute e integrità sportiva. L’uso di sostanze dopanti, pur regolamentato, può comportare effetti collaterali a lungo termine e trasmettere un messaggio contraddittorio sulla natura stessa dello sport, che dovrebbe promuovere benessere e valori educativi.
Il dibattito rimane aperto: da un lato la ricerca di nuovi modelli competitivi, dall’altro la difesa di un’etica sportiva fondata sull’equità, la salute e la trasparenza. Il caso Proud rappresenta un banco di prova per il futuro dello sport e il rapporto tra innovazione, spettacolo e responsabilità sociale.