Cura personale

Vaccino MPRV: sconsigliata la somministrazione sotto i 4 anni, nuove raccomandazioni dagli USA

Nuove linee guida dagli Stati Uniti invitano a preferire vaccini separati contro morbillo, parotite, rosolia e varicella nei bambini sotto i 4 anni, per ridurre il rischio di effetti collaterali

Il Comitato consultivo statunitense sulle pratiche vaccinali (ACIP) ha recentemente aggiornato le proprie indicazioni sull’uso del vaccino combinato MPRV (morbillo, parotite, rosolia e varicella) nei bambini sotto i 4 anni di età. Le nuove linee guida consigliano di evitare questa formulazione nella prima dose, suggerendo invece di utilizzare vaccini separati.

Il vaccino MPRV è stato introdotto per semplificare il calendario vaccinale, riducendo il numero di iniezioni necessarie. Tuttavia, studi recenti hanno evidenziato un leggero aumento del rischio di febbre e convulsioni febbrili nei bambini piccoli che ricevono il vaccino combinato rispetto a quelli che ricevono le due vaccinazioni separate (MPR e varicella).

La raccomandazione dell’ACIP non comporta il ritiro del vaccino MPRV dal mercato, ma invita medici e famiglie a valutare attentamente l’uso del vaccino combinato nei più piccoli, privilegiando l’alternativa dei vaccini somministrati separatamente in questa fascia d’età.

Implicazioni per le famiglie e i pediatri

Le nuove indicazioni avranno un impatto diretto sulla pratica clinica e sull’informazione alle famiglie. I genitori dovranno essere messi a conoscenza delle opzioni disponibili e supportati nella scelta più adatta al proprio bambino, tenendo conto dei potenziali rischi e benefici.

Anche i pediatri saranno chiamati a un aggiornamento costante e a una comunicazione chiara e trasparente con le famiglie, spiegando le motivazioni alla base delle raccomandazioni e aiutando a prendere decisioni consapevoli.

Prospettive future

La sicurezza dei vaccini continua a essere oggetto di monitoraggio e ricerca. È possibile che nuove evidenze scientifiche portino in futuro a ulteriori modifiche delle linee guida. Nel frattempo, l’obiettivo resta quello di garantire la massima protezione contro malattie infettive potenzialmente gravi, mantenendo al tempo stesso standard elevati di sicurezza per i bambini.