Vent’anni dopo la pubblicazione di Twilight, i vampiri continuano a suscitare dibattiti e interesse.
Quest’anno segna il ventesimo anniversario del romanzo di Stephenie Meyer, Twilight. La serie di libri ha venduto oltre 160 milioni di copie, è stata tradotta in 38 lingue ed è stata adattata in cinque film di grande successo. I vampiri di Twilight hanno catturato lo spirito del 2005, un’epoca in cui la narrativa e i film fantasy con una lotta centrale tra il bene e il male abbondavano, come Harry Potter e Il Signore degli Anelli. La malinconia dei personaggi di Twilight risuonava anche con la musica emo in cima alle classifiche, che ha formato parte della colonna sonora degli adattamenti cinematografici.
La trama segue la relazione tra la giovane umana Bella Swan e il vampiro Edward Cullen, un’anima centenaria nel corpo di un ragazzo adolescente immortale. Il libro ha fatto appello al femminismo millenario del 2005: era raccontato dal punto di vista di Bella, e l’estetica di Edward (minimalismo preppy) e i suoi passatempi (leggere e suonare il pianoforte) offrivano un’alternativa al machismo. Ma Twilight offre ancora i vampiri di cui abbiamo bisogno nel 2025?
La critica alla saga di Twilight è aumentata negli ultimi anni. Molta attenzione si è concentrata sulle rappresentazioni dell’astinenza nella serie. Alcune di queste sono state ampiamente celebrate, come il rifiuto di Edward del sangue umano e la sua conversione della famiglia al “vegetarianismo” vampirico, nutrendosi di animali piuttosto che di esseri umani. Altre istanze sono più divisive, come il suo rifiuto di trasformare Bella in un vampiro, nonostante le sue ripetute richieste, e l’insistenza sull’astinenza sessuale fino al matrimonio nel quarto romanzo, Breaking Dawn.
Le critiche al femminismo e alla dinamica di coppia
Il ruolo di Edward nel determinare la relazione fisica della coppia e la loro successiva dinamica dominante-sottomessa ha attirato molte critiche femministe. In particolare, la questione della validità di Bella come modello per le giovani donne è stata oggetto di dibattito. Critici e coloro che “amano odiare” Twilight hanno esplorato anche un momento prominente in cui Edward manipola Bella facendola dubitare della sua percezione della realtà, episodio noto come “gaslighting”.
Un altro comportamento che ha suscitato dibattito è il fatto che Edward entri ripetutamente nella camera di Bella per guardarla dormire. Questo gesto è stato interpretato in modo diverso: per alcuni è romantico, per altri inquietante o addirittura criminale. In risposta a tali accuse di antifemminismo, Meyer ha pubblicato “Life and Death: Twilight Reimagined” nel 2015, una versione del romanzo in cui i generi dei protagonisti sono invertiti.
La diversità mancata in Twilight
Oltre alle credenziali femministe dibattute, le carenze nella diversità della serie potrebbero influenzare la sua longevità. Movimenti come Black Lives Matter e We Need Diverse Books hanno spostato l’attenzione su razza, sessualità e altre identità marginalizzate da quando la saga è stata pubblicata. Una scena in cui il lupo mannaro adulto Jacob Black “imprinta” sulla bambina Renesmee in Breaking Dawn è stata criticata non solo per questioni di consenso e inadeguatezza di età, ma anche per stereotipi razzisti.
I personaggi apertamente queer non sono una caratteristica di Twilight, ma come con le lacune nella rappresentazione razziale e di genere, i fan hanno riempito i vuoti con le proprie interpretazioni e creazioni. Meyer sta attualmente collaborando con Netflix per adattare “Midnight Sun” in un’animazione. Questo potrebbe dare impulso alla “rinascita di Twilight” esemplificata dai contenuti generati dagli utenti negli ultimi anni, ma le reincarnazioni veramente potenti che permetteranno a Twilight di affrontare le sfide future continueranno a venire dai Twihard, i fan della serie.