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Un passo storico per la sostenibilità marina: il trattato WTO sui sussidi alle pesca entra in vigore

Il trattato sui sussidi alle pesca del WTO entra in vigore dopo una lunga attesa di 21 anni.

Il 15 settembre, il primo capitolo del trattato della World Trade Organization (WTO) per vietare i sussidi dannosi alla pesca è finalmente entrato in vigore. Gli stati membri del WTO hanno adottato il trattato nel giugno 2022, dopo una negoziazione estenuante durata 21 anni. Conosciuto come “Fish One”, l’accordo mira a migliorare la sostenibilità degli oceani vietando i sussidi governativi che supportano la pesca di stock già sovrasfruttati e limitando quelli che contribuiscono alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN).

Secondo Daniel Skerritt, analista senior della ONG statunitense Oceana, “Ci sono debolezze e lacune, e c’è ancora lavoro da fare, ma questo è l’inizio del tentativo del WTO di avere un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale”. Il WTO ha dovuto dividere il suo sforzo per vietare i sussidi dannosi alla pesca in due parti per raggiungere un accordo. Infatti, l’organizzazione richiede il consenso totale per concludere qualsiasi accordo, e i suoi stati membri non sono riusciti a risolvere le loro differenze sui sussidi che contribuiscono alla costruzione di flotte con capacità di pesca insostenibile.

Le questioni cruciali, come la capacità di pesca insostenibile, sono state lasciate per un secondo momento per superare l’impasse e concordare sulla prima parte. Affinché Fish One potesse essere ratificato, era necessario che due terzi, ovvero 111 dei 166 stati membri, accettassero l’accordo. Questo traguardo è stato raggiunto quando Brasile, Kenya, Tonga e Vietnam hanno inviato le loro accettazioni al WTO il 15 settembre.

L’evento è stato celebrato con una riunione speciale del consiglio generale del WTO a Ginevra. Precedentemente, il WTO non era riuscito a chiudere l’accordo, ma ora, con l’entrata in vigore di Fish One, si spera che un passo significativo sia stato compiuto verso la protezione degli ecosistemi marini globali.

Implicazioni del Trattato Fish One

L’implementazione di Fish One rappresenta un passo storico per la sostenibilità marina. Questo trattato segna un cambio di rotta nelle politiche globali sui sussidi alla pesca, ponendo un freno a pratiche che hanno contribuito alla diminuzione delle risorse ittiche. L’efficacia del trattato dipenderà da come verrà applicato e monitorato nei diversi stati membri.

L’impegno a bandire i sussidi dannosi è visto come un’opportunità per ridurre la pressione sugli stock ittici sovrasfruttati e per incentivare pratiche di pesca più sostenibili. Tuttavia, senza la risoluzione delle questioni rimaste in sospeso, come la capacità di pesca insostenibile, il successo complessivo del trattato potrebbe essere limitato.

Il Futuro della Sostenibilità Marina

Il trattato Fish One rappresenta solo l’inizio di un lungo viaggio verso la sostenibilità marina globale. Gli stati membri del WTO hanno ancora molto lavoro da fare per affrontare le questioni lasciate aperte e per garantire che le politiche adottate portino a un reale cambiamento. La collaborazione internazionale sarà essenziale per raggiungere questi obiettivi ambiziosi.

Con l’entrata in vigore del trattato, l’attenzione si sposta ora sulla necessità di costruire una seconda parte dell’accordo, che affronti le questioni più complesse come la capacità di pesca e altre forme di sovrasfruttamento. Solo attraverso un impegno continuo e cooperativo sarà possibile garantire la protezione a lungo termine degli ecosistemi marini e delle comunità che dipendono da essi.