Storia

Seconda guerra mondiale: la missione segreta delle agenti donne del SOE

Scopri la storia della SOE, l’unità segreta che ha addestrato donne a combattere durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1940, con le forze naziste che avanzavano rapidamente in Europa, la Gran Bretagna si trovò sempre più isolata e disperata. Per contrastare le tattiche del blitzkrieg di Hitler, il Primo Ministro Winston Churchill autorizzò la creazione di una forza clandestina unica nella storia militare: lo Special Operations Executive (SOE). Questa task force segreta aveva il compito di sabotare, fare spionaggio e condurre guerre di guerriglia dietro le linee nemiche. La missione era, come si dice che Churchill stesso abbia affermato, di “incendiare l’Europa”.

Il SOE fu ufficialmente istituito il 22 luglio 1940 e presto iniziò a sostenere i movimenti di resistenza in tutta Europa occupata dai nazisti, destabilizzando le linee di rifornimento nemiche e raccogliendo informazioni cruciali per le vittorie degli Alleati. Tuttavia, una delle sue innovazioni più sorprendenti fu l’addestramento delle donne a uccidere con le mani nude, un’idea rivoluzionaria all’epoca.

Lo storico Dr. Kate Vigurs, intervenendo nel podcast HistoryExtra, ha spiegato come il SOE operasse separatamente dalle tradizionali agenzie di intelligence britanniche, in particolare in contrasto con il Secret Intelligence Service (MI6), che preferiva l’osservazione silenziosa all’azione diretta. Il SOE invece si concentrava su azioni audaci e non convenzionali.

Tra le innovazioni più radicali del SOE vi fu l’inclusione di donne come agenti sul campo addestrate al combattimento. Le donne venivano istruite in tecniche di sabotaggio, tiro a segno, operazioni radio e metodi di combattimento ravvicinato mortale progettati per esecuzioni silenziose.

Come il SOE addestrava le sue agenti femminili

Il SOE addestrava le sue reclute femminili per missioni pericolose, insegnando loro tecniche di sabotaggio e metodi di combattimento mortale. Secondo Vigurs, le donne imparavano a uccidere silenziosamente con le mani nude. Queste abilità venivano insegnate in case di campagna remote in tutta la Gran Bretagna, dove le agenti affrontavano settimane di condizionamento fisico e psicologico.

La dimensione o la forza fisica erano irrilevanti per le abilità insegnate, poiché ciò che contava era l’elemento sorpresa e la precisione decisiva. Come affermato dall’ex agente Pearl Witherington, “Non è quanto duramente li colpisci, ma dove li colpisci che conta.”

Una rete di spionaggio diversa

Il SOE cominciò come un club informale, reclutando molti dei suoi primi agenti maschili attraverso connessioni personali o legami scolastici. Tuttavia, con l’espansione della guerra, anche il suo approccio si ampliò. Le donne spesso venivano reclutate attraverso mezzi meno convenzionali, come la padronanza di lingue straniere, che le qualificava per unirsi ai ranghi.

Una volta reclutate, la maggior parte delle donne veniva addestrata per due dei ruoli più pericolosi: operatrice radio o corriere. Vigurs spiega che le operatrici radio erano particolarmente esposte al pericolo, poiché i tedeschi potevano triangolare un segnale in 20 minuti. Le donne, non essendo in genere incluse nelle liste di censimento per il lavoro forzato nei paesi occupati, potevano muoversi più liberamente, ma il loro lavoro era comunque estremamente rischioso.

Molti agenti del SOE scomparvero durante le loro missioni, e con la fine della guerra, la senior intelligence officer Vera Atkins si impegnò a rintracciare il destino di questi agenti dispersi. Tra quelli persi vi erano donne come Noor Inayat Khan e Violette Szabo, che sopravvissero a un addestramento brutale e coordinarono cellule di resistenza prima di essere catturate.

Il SOE fu ufficialmente sciolto nel 1946, mesi dopo che Churchill lasciò l’incarico. Sebbene il suo lavoro fosse considerato troppo segreto per continuare fuori dal tempo di guerra, il suo impatto fu significativo, lasciando un’eredità di eroismo femminile spesso non riconosciuta.