Tommaso d’Aquino, teologo domenicano del XIII secolo, è stato uno dei pensatori più influenti della filosofia e teologia occidentale.
Nato nel 1225 nella contea di Aquino, nel Regno di Sicilia, ha segnato profondamente l’Europa medievale con la sua visione del mondo, ancora oggi al centro del dibattito accademico e religioso.
La sua formazione ebbe inizio presso l’Abbazia di Montecassino, ma furono gli studi a Napoli e l’incontro con l’Ordine dei Domenicani a dare forma definitiva al suo percorso intellettuale. Nonostante l’opposizione della famiglia, che lo voleva tra i Benedettini, Tommaso scelse la via domenicana, dedicando la sua vita allo studio e all’insegnamento.
Famoso per la sua abilità nel coniugare la filosofia aristotelica con la dottrina cristiana, Tommaso d’Aquino sviluppò un sistema di pensiero che tentava di armonizzare fede e ragione. Questo approccio innovativo fondò le basi della scolastica, un metodo che dominò le università medievali e influenzò profondamente il pensiero occidentale.
Nel 2025 si celebra l’ottavo centenario della sua nascita, un’occasione per riscoprire il suo lascito. La giornalista Emily Briffett ne ha discusso con il Professor Robert Pasnau, esplorando la rilevanza attuale dell’opera e del pensiero di Tommaso d’Aquino nella filosofia e nella teologia contemporanee.
L’eredità filosofica di Tommaso d’Aquino
Il contributo filosofico di Tommaso d’Aquino è vasto e profondo. Tra le sue opere più celebri si distingue la “Summa Theologica”, un trattato sistematico che affronta le principali tematiche della teologia cristiana. In essa, Tommaso discute argomenti fondamentali come l’esistenza di Dio, la natura dell’uomo e il significato della vita.
La sua capacità di applicare la logica aristotelica alla teologia ha offerto strumenti intellettuali a generazioni di studiosi per esplorare le grandi questioni dell’esistenza in modo rigoroso e razionale. Questo metodo lo ha reso un punto di riferimento non solo nel Medioevo, ma anche per filosofi successivi come Descartes e Kant.

Tommaso d’Aquino e la teologia cristiana
Oltre che filosofo, Tommaso fu un profondo teologo. La sua concezione di Dio come atto puro, privo di ogni potenzialità imperfetta, ha esercitato un’influenza duratura sulla riflessione teologica cristiana. Egli sosteneva che la ragione umana può comprendere alcune verità divine, ma che è la rivelazione a completarne la comprensione.
Il suo pensiero sulla grazia e sulla salvezza ha inciso profondamente nella dottrina cattolica. Tommaso affermava che la grazia divina non annulla, ma perfeziona la natura umana, una tesi ancora oggi centrale nel dialogo teologico. Le sue riflessioni continuano a ispirare il dibattito sulla relazione tra natura, fede e libertà dell’uomo.