Il Badalischio, una creatura leggendaria del Casentino, affascina e spaventa con la sua misteriosa presenza.
Nel cuore del Casentino, una regione incastonata nella meravigliosa Toscana, la leggenda del Badalischio si intreccia con le tradizioni e le storie locali. Questo mostro serpentino, descritto come un serpente grande quanto un uomo, ha affascinato generazioni con il suo aspetto terrificante e le sue misteriose abilità. Avvolto in bende di lino, come un neonato, e dotato di occhi rossi in grado di paralizzare le sue vittime, il Badalischio è un simbolo di paura e rispetto per gli abitanti della zona.
La leggenda narra che il Badalischio nacque nella Gorga Nera, un piccolo laghetto situato vicino alla Fonte del Borbotto, nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Questo luogo, già di per sé misterioso e avvolto nel silenzio della natura, è stato scelto come dimora dalla creatura per la sua aura di segretezza e inaccessibilità. Il suo alito velenoso e mortale ha alimentato racconti di avventure e disavventure tra chi si è spinto troppo vicino al suo habitat naturale.
Nel corso dei secoli, il Badalischio ha trovato rifugio in molteplici nascondigli, tra cui il famigerato ‘Fosso del Diavolo’, situato nei pressi della Fornace di Marena. Questo luogo, con il suo nome evocativo, accresce il fascino e il mistero attorno alla creatura, rendendola un soggetto perfetto per le storie raccontate intorno al fuoco. Le sue apparizioni, sempre rare e fugaci, hanno contribuito a costruire un’aura di leggenda che circonda il mostro serpentino.
Alcune versioni della leggenda arricchiscono il Badalischio di ulteriori dettagli, come una corona o un diadema sul capo, ali cartilaginose e una testa di uccello. Altri ancora lo descrivono con sembianze feline, unendo elementi di animali diversi per creare un’immagine ancora più terrificante e affascinante. Queste variazioni nella descrizione del mostro riflettono il ricco immaginario collettivo che circonda il Badalischio, rendendolo un simbolo di mistero e temibilità.
Il legame con lo stemma dei Visconti
Una curiosità interessante è il legame tra il Badalischio e lo stemma dei Visconti di Milano. In effetti, la biscia rappresentata nello stemma presenta somiglianze sorprendenti con il mostro del Casentino. Entrambi sono caratterizzati da un diadema o corona sul capo e un corpo serpentino che incute timore. Questa connessione iconografica suggerisce che il Badalischio possa aver avuto un’influenza anche al di fuori dei confini del Casentino, estendendosi fino alla cultura milanese.
Lo stemma dei Visconti, con la sua iconografia potente e minacciosa, potrebbe aver trovato nel Badalischio una fonte di ispirazione o, al contrario, aver contribuito a modellarne l’immagine. La figura del serpente incoronato, simbolo di potere e mistero, incarna perfettamente l’essenza del Badalischio, rendendolo un’icona non solo a livello locale ma anche in un contesto più ampio.

Il Badalischio nella cultura contemporanea
Oggi, il Badalischio continua a vivere non solo nelle storie e leggende tramandate di generazione in generazione, ma anche nella cultura contemporanea. Il giornale ‘Casentino 2000’, ad esempio, ha istituito un premio satirico chiamato ‘Il Badalischio d’Argento’, un riconoscimento che richiama alla mente il celebre Tapiro d’oro di ‘Striscia la notizia’. Questo premio, con il suo nome evocativo, mantiene viva la tradizione legata al mostro, trasformandola in un simbolo di ironia e critica sociale.
Il Badalischio d’Argento rappresenta un modo per mantenere vivo il legame con il passato, adattandolo ai tempi moderni. Questo miscuglio di tradizione e innovazione dimostra come la leggenda del mostro serpentino continui a influenzare la cultura locale, offrendo spunti di riflessione e intrattenimento. Grazie a iniziative come questa, il Badalischio rimane una presenza viva e vibrante nella comunità del Casentino e oltre.