Se molti di noi ripensano ai pomeriggi passati davanti alla primissima PlayStation di Sony, tantissimi ricordi felici saltano in mente.
Il 3 dicembre 1994, segnò l’inizio di un’era nel mondo dei videogiochi, con il lancio della PlayStation, la prima console di Sony. Di cui, inizialmente, molti dubitarono del suo successo; a tal punto che Ken Kutaragi, il “padre” della PS1, ha rivelato che nessuno credeva veramente nel progetto. Ciò nonostante, trent’anni dopo, la PlayStation ha avuto un impatto enorme, diventando una delle icone più riconoscibili, nel settore dei videogiochi. A tal punto, che la sua capacità di innovare, unita a un catalogo di giochi memorabili, ha permesso a PlayStation di conquistare infatti i cuori dei giocatori di tutto il mondo.
Eppure, la PlayStation non era solo una console per i videogiochi. Poiché modelli come il SCPH-1001, seppur non progettati come lettori CD, si son rivelati degli eccellenti dispositivi per la riproduzione musicale. Motivo per cui, grazie alla sua uscita RCA stereo, gli audiofili potevano collegare la PS1 a impianti Hi-Fi, ottenendo una qualità audio sorprendente. Spingendo molti appassionati a cercare dunque i modelli specifici, i quali venivano anche modificati, per adattarsi meglio agli impianti audio.
La PS1, quindi, non ha solo creato un mondo videoludico a sé, ma dato vita anche a curiosi “matrimoni”. Fra questi, il Super GB Booster, un dispositivo che permetteva di collegare la PlayStation alla Porta I/O, con cui leggere le cartucce per Game Boy e Game Boy Color. Che se anche non perfetto, consentiva però una trasformazione grafica dei giochi, e l’aggiunta di colonne sonore personalizzate (dando una nuova vita al leggendario Game Boy).
Nel 2014, per celebrare il 20° anniversario di PlayStation, e il 30° di Transformers, è stato creato un modello di Optimus Prime trasformabile in PlayStation. Il quale, sebbene non funzionale come console, ha tuttavia suscitato grande interesse, fra i collezionisti. Il design era sicuramente fedele al pad originale, senza analogici e memory card, ma rappresentava comunque un connubio fra due leggende, della cultura pop.
La PlayStation nei lavori spaziali
Il processore della PS1 ha, inoltre, trovato applicazione anche nello spazio. Tanto che, nel 2015, la sonda New Horizons (che esplorava Plutone) utilizzava lo stesso MIPS R3000, appunto presente nella PlayStation. Che sebbene modificato per resistere alle radiazioni spaziali, si è rivelato fondamentale per gestire i propulsori, e trasmettere i dati.
Il controller originale della PS1 è stato un altro esempio, dell’attenzione di Sony ai dettagli. E i simboli sui tasti (cerchio, croce, triangolo e quadrato), non erano semplici segni, bensì, rappresentavano concetti profondi come il “sì” e il “no”, o il “punto di vista”. Per di più, Sony ha progettato il pad tenendo conto delle dimensioni delle mani dei giocatori, creando infatti diverse versioni, per il mercato giapponese e quello occidentale.

“Net Yaroze”, la PlayStation per creare giochi
Nel 1997, Sony lanciò anche “Net Yaroze“, una console speciale destinata agli appassionati di sviluppo di videogiochi. La quale, pur essendo costosa e limitata, ha dato la possibilità, ai gamers, di creare i propri giochi. Coadiuvati da software dedicato, e accessori specifici. Difatti, alcuni dei titoli creati sulla piattaforma, son stati pubblicati in seguito; come “Time Slip” su Xbox Live Arcade, dimostrando, quindi, l’influenza che PlayStation aveva sulla comunità di sviluppatori emergenti.
In definitiva, possiamo dire che la PS1 ha lasciato un’eredità indelebile. Non solo perché ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi, ma anche perché ha vinto premi come l’Emmy Award, nel 2005 (per il suo contributo ai giochi 3D). Fino a oggi, invero, la sua influenza è evidente in molti aspetti della cultura pop: passando dai giochi iconici, alla tecnologia avanzata, fino a curiosità come i dischi “scratch and sniff”, di “Fifa 2001” e “Gran Turismo 2”. Con appassionati i quali, infatti, ne celebrano la lunga carriera.