Natura

Questo lago esplode senza preavviso: ti conviene starci lontano

Il lago killer che esplode senza preavviso e diventa un’arma letale: ecco come funziona e la sua storia.

Nascosto tra le montagne dell’Africa occidentale, esiste un lago che sembra innocuo, quasi sereno. Le sue acque tranquille riflettono il cielo, gli animali si abbeverano sulle rive, e la vita scorre senza apparenti pericoli. Ma sotto quella superficie calma si nasconde una trappola mortale che può attivarsi in un istante.

In un mondo pieno di vulcani, terremoti e tempeste, i laghi non sono certo tra i fenomeni naturali più temuti. Sono simboli di quiete, rifugio e vita. Eppure, in rare e particolarissime condizioni geologiche, anche un lago può diventare un’arma letale, capace di uccidere senza fuoco né inondazioni.

Non si tratta di una leggenda. La scienza ha osservato il fenomeno, lo ha analizzato, e gli ha dato un nome: eruzione limnica. Un evento raro, ma quando accade, può cancellare centinaia di vite in pochi minuti, lasciando dietro di sé solo silenzio e mistero.

La scena, a chi c’era, sembrava apocalittica: persone morte senza ferite, animali crollati a terra, vegetazione intatta. Nessun fumo, nessun suono. Solo corpi e silenzio. Cosa aveva colpito quella zona con tanta precisione e potenza invisibile?

Una bomba invisibile sotto la superficie

Il protagonista di questa storia è il Lago Nyos, situato in Camerun. Il 21 agosto 1986, senza alcun segnale premonitore, il lago esplose. Non con acqua o lava, ma con un’enorme nube di gas. Un rilascio improvviso di anidride carbonica, accumulata in profondità, salì violentemente in superficie e soffocò oltre 1.700 persone e migliaia di animali in poche ore.

La spiegazione è tanto semplice quanto spaventosa. Il lago si trova sopra un’antica camera magmatica. Il gas, rilasciato dal magma, si dissolve nell’acqua profonda finché la pressione non raggiunge un punto critico. A quel punto, l’anidride carbonica fuoriesce come lo scuotimento di una lattina: esplode verso l’alto, soffiando via l’ossigeno e lasciando dietro sé solo morte silenziosa.

Lago Nyos
Lago Nyos (Canva foto) – Immagine a scopo illustrativo – www.qrios.it

Una minaccia ancora presente

Dopo la tragedia, gli scienziati hanno installato nei laghi a rischio torri di degasaggio, che permettono il rilascio graduale del gas. Ma altri laghi in Africa, come il Lago Kivu, sono sorvegliati con apprensione. Qui, sotto la superficie, dormono milioni di tonnellate di gas.

Questi laghi rappresentano un enigma inquietante: specchi d’acqua che nascondono trappole chimiche naturali, dove il pericolo non si vede, non si sente, e non si annuncia. Solo la scienza può tenerli a bada. Fino alla prossima eruzione invisibile.