Un nuovo studio potrebbe rivelare da dove proviene l’ossigeno che gli esseri umani respirano: ecco la novità che non tutti conoscono
L’ossigeno è uno degli elementi essenziali per la vita sulla Terra. Gli scienziati ritengono che nell’atmosfera ci sia ossigeno conservato da circa 2,5 miliardi di anni. Ciò è possibile grazie alla proliferazione di microrganismi fotosintetici.
In ogni caso, ora gli scienziati stanno cercando di analizzare quelli che sono potuti essere gli eventi occorsi prima del GOE, vale a dire il Grande Evento di Ossigenazione. I ricercatori dell’Università di Tokyo hanno studiato dei fenomeni chiamati “Whiffs”, ovvero soffi, che potrebbero aver preparato il terreno prima del GOE.
I “soffi” avrebbero agito come eventi precursori di ossigenazione. Inoltre, stando a quanto riportato dalla ricerca degli esperti, avrebbero avuto un ruolo fondamentale in questa fase i vulcani e la relativa attività.
Ma in che modo l’attività vulcanica avrebbe contribuito? Quali sono le cose da considerare? Ecco tutto quello che c’è da sapere a questo proposito.
Attività vulcanica e ossigenazione: la ricerca dell’Università di Tokyo
Da sempre i vulcani sono visti come elementi importanti per la proliferazione della vita sulla Terra. D’altronde, è grazie alla loro attività che in certe aree si sono sviluppati terreni fertili e perfetti per gli accampamenti umani. Comunque, ora sembra che l’attività vulcanica sia responsabile anche per la presenza di ossigeno nell’atmosfera. L’attività vulcanica in passato avrebbe alterato le condizioni ambientali e accelerato l’aumento dell’ossigeno. I vulcani avrebbero arricchito l’oceano di nutrienti, favorendo la crescita di cianobatteri fotosintetici, che hanno poi prodotto ossigeno.
Come hanno fatto i ricercatori nipponici per riuscire a giungere a questa conclusione? Ebbene, hanno utilizzato un modello numerico per simulare le interazioni biologiche, geologiche e chimiche durante l’era Archeana (tra 3,0 e 2,5 miliardi di anni fa). Hanno scoperto che l’attività vulcanica aumentava il livello di CO₂ nell’atmosfera, riscaldando il clima e rilasciando nutrienti nell’oceano. Ciò portava a una crescita temporanea della vita marina e a un aumento episodico dell’ossigeno atmosferico, spiegando i “whiffs”.

I risvolti positivi di questa scoperta
Come per tanti altri studi, anche questa ricerca porta dei risvolti positivi. Difatti, grazie a questo studio si potrebbe comprendere quando sono emersi i primi microrganismi fotosintetici. Inoltre, il modello creato potrebbe portare a comprendere maggiormente l’impatto dell’attività vulcanica sulla formazione della Terra primordiale.
Comprendere l’attività del passato potrebbe essere la chiave per il futuro, così da avere un quadro completo sulla relazione tra attività vulcanica e ossigeno, cercando di sfruttare questa connessione magari per le energie rinnovabili.