In natura alcune specie sono guidate dalle femmine: ecco quali sono alcuni esempi e come si compone la gerarchia animale
La natura non smette mai di farci rimanere a bocca aperta. Molte volte, animali e piante si dimostrano all’avanguardia, non solo per le loro condizioni fisiche o biologiche ma anche per l’ordine e la disciplina che riescono ad avere.
È questo il caso delle “regine della natura“, degli esemplari femminili che in determinati contesti guidano la loro specie nel regno animale.
E lo fanno con autorità, perché riescono a garantire cibo e sopravvivenza a tutti coloro che fanno parte della loro cerchia. Ma di quali animali si tratta?
Ecco alcuni esempi di come la natura sia guidata dalle femmine e quali sono i benefici che ottengono gli animali che seguono la leadership femminile.
Regine della natura, ecco quali animali sono guidati da esemplari femminili
L’esempio principale delle “Regine della natura” sono le iene. Gli esemplari femminili sono più grossi e forti rispetto alle controparti maschili. Inoltre, guidano clan che possono contare dai 6 ai 90 membri. Anche gli elefanti della Savana sono guidati dalle femmine. Tuttavia, questi esemplari non sono autocrati ma spesso discutono in gruppo quelle che sono alcune decisioni importanti come i piani d’azione e la cura dei piccoli. La caratteristica di “comando” deriva proprio da questa fase, ovvero quella di avviare alla vita da adulti i neonati e i più giovani. Un’altra “regina” per eccellenza è quella delle formiche tagliafoglie: un’unica femmina controlla e guida colonie composte da un massimo di 8 milioni di formiche.
Gli scimpanzé Bonobo, esemplari molto vicini agli umani, sono guidati dalle femmine. Queste ultime sono pacifiche e trascorrono gran parte del tempo a socializzare, pulirsi e mangiare. Tuttavia, se un maschio molesta una femmina, possono far gruppo e allontanare l’altro esemplare. Ovviamente, gli scimpanzé femmine si occupano anche della cura dei più piccoli, accudendoli.

Le orche, un ulteriore esempio da considerare
Tra i mammiferi anche le orche si fanno guidare dalle femmine. In particolare, nei branchi la figura più importante è quella della “nonna”, ovvero l’esemplare femminile più anziano. La sua presenza aiuta i branchi a essere uniti e a sopravvivere nel migliore dei modi. Proprio per questa ragione, la morte di una “nonna” è un evento traumatico per le orche.
Dopo un evento simile, secondo alcuni ricercatori, il rischio di morte delle più giovani aumenta esponenzialmente. In pratica, parte del gruppo perde la loro guida. Inoltre, le femmine di orca sono più longeve: possono vivere fino a 90 anni mentre i maschi vivono fino a 50 anni.