Crime Scienza

Crimini e testimoni sotto effetto dell’alcol: quanto sono affidabili le loro descrizioni?

Uno studio condotto dall’Università di Portsmouth ha dimostrato che l’alcol compromette la capacità dei testimoni di ricordare con precisione i tratti facciali di un sospettato.

In particolare, le persone sotto effetto dell’alcol hanno difficoltà nel descrivere dettagli fondamentali come occhi, naso e bocca, mentre tendono a ricordare meglio caratteristiche più evidenti, come la forma del viso e l’acconciatura.

La ricerca si basa su un esperimento in cui 38 partecipanti, alcuni dei quali avevano consumato alcol e altri no, hanno osservato dei video di volti femminili sconosciuti. Il giorno successivo, è stato chiesto loro di descrivere i volti visti. I risultati hanno mostrato che i partecipanti sobri erano più precisi nel ricordare le caratteristiche interne del viso rispetto a quelli che avevano bevuto alcol.

Uno dei concetti chiave emersi dallo studio è il fenomeno noto come alcohol myopia, che causa una sorta di “miopia attentiva“. Questo significa che l’alcol riduce la capacità di focalizzarsi sui dettagli più sottili e fa sì che l’attenzione venga catturata da elementi più evidenti e periferici, come la pettinatura o la forma generale del volto.

Questo risultato ha implicazioni significative per il sistema giudiziario, poiché molte testimonianze provengono da persone che si trovavano sotto effetto dell’alcol al momento del crimine. In contesti come bar e locali notturni, è comune che sia i testimoni sia le vittime abbiano bevuto, il che potrebbe compromettere la loro capacità di fornire descrizioni affidabili dei sospettati.

Implicazioni per la giustizia e le indagini

Il professor Alistair Harvey, autore principale dello studio, sottolinea che l’identificazione accurata di un sospettato è fondamentale nelle indagini. La polizia si affida spesso alle testimonianze oculari per individuare e arrestare i colpevoli, quindi è importante comprendere come l’alcol possa alterare la memoria dei testimoni.

Un suggerimento emerso dalla ricerca è che gli investigatori dovrebbero integrare le testimonianze di persone ubriache con altre prove, come registrazioni di telecamere di sicurezza o dichiarazioni di testimoni sobri. Inoltre, potrebbero essere sviluppate tecniche di interrogatorio più efficaci per mitigare l’effetto negativo dell’alcol sulla memoria.

Uomo con alcol
Alcol e riconoscimento facciale, non funziona (Freepik Foto) – www.qrios.it

Prospettive future e conclusione

Gli autori dello studio suggeriscono di ampliare la ricerca con un numero maggiore di partecipanti per ottenere dati più solidi. Studiare in che modo diverse strategie di interrogatorio possano migliorare la precisione delle testimonianze potrebbe essere utile per il lavoro delle forze dell’ordine.

In conclusione, questo studio mette in evidenza un limite importante nelle testimonianze oculari: quando i testimoni sono sotto effetto dell’alcol, la loro capacità di ricordare dettagli cruciali è compromessa. Questo potrebbe influenzare il modo in cui vengono valutate le testimonianze nei processi giudiziari, rendendo necessario un approccio più cauto e basato su più fonti di prova.