Tra tinture naturali, parrucche elaborate e rituali sorprendenti: i segreti della cura dei capelli nell’Antico Egitto.
Gli Egizi non lasciavano nulla al caso quando si trattava di cura dei capelli. In un posto caldo come l’Egitto, con il sole che batteva implacabile sulla testa tutto il giorno, avere i capelli in ordine non era solo una questione di estetica, ma anche di sopravvivenza. Mantenere il cuoio capelluto pulito e protetto era fondamentale, soprattutto perché l’igiene personale aveva un ruolo importante nella loro cultura. E non era solo un capriccio dei nobili: ricchi e poveri dedicavano tempo ed energie a mantenere i loro capelli in perfetto stato.
Ora, se pensi che i capelli venissero solo lavati e spazzolati, ti sbagli di grosso. Gli Egizi si radevano spesso la testa, soprattutto chi apparteneva a classi sociali elevate o era impegnato in attività religiose. Ma non andavano certo in giro a testa scoperta: per proteggersi dal sole e dai pidocchi, indossavano parrucche elaborate fatte di capelli veri, fibre vegetali o perfino lana di pecora. Oltre a essere utilissime, le parrucche erano un vero e proprio status symbol, con modelli che variavano a seconda del rango e della moda del momento.
A proposito di colori, anche qui non si facevano mancare nulla. Gli Egizi erano dei veri pionieri delle tinture per capelli: usavano la henna per coprire i capelli grigi o per ottenere sfumature più calde e intense. E non finisce qui! Le acconciature erano un’arte a sé: capelli intrecciati con fili d’oro, perline e amuleti, trecce e ciocche allungate con extension (sì, proprio come oggi!). Pare che le prime estensioni risalgano almeno al 3400 a.C., segno che la vanità esiste da sempre.
E poi c’era questa usanza davvero particolare: durante le feste, uomini e donne si mettevano sulla testa dei coni di cera profumata, che si scioglievano lentamente sprigionando fragranze aromatiche. Non proprio il massimo della praticità, ma doveva fare un certo effetto vedere questi profumi colare lungo i capelli mentre la festa andava avanti.
Parrucche da re: un’arte raffinata
Le parrucche egizie non erano semplici pezzi di capelli messi insieme alla buona. No, erano dei veri capolavori artigianali. C’erano specialisti che si occupavano solo della loro realizzazione, usando cera d’api e resine naturali per fissare le ciocche e garantire una tenuta perfetta. Alcune erano composte da più strati sovrapposti, per creare volume e dare un aspetto più imponente a chi le indossava.
I modelli più semplici erano destinati alla gente comune, mentre i nobili e i membri della famiglia reale sfoggiavano parrucche incredibilmente elaborate, arricchite con oro, pietre preziose e dettagli decorativi. Un esempio incredibile è quello della parrucca trovata nella tomba di Kha e Merit a Deir el-Medina: oltre a essere perfettamente conservata, era accompagnata da una scatola piena di extension di ricambio. Insomma, anche nell’aldilà bisognava essere impeccabili!

Un ritrovamento sorprendente nelle tombe egizie
E proprio dalle tombe arrivano le prove più affascinanti di quanto gli Egizi tenessero ai capelli. Durante alcuni scavi a Deir el-Medina, gli archeologi hanno trovato una parrucca perfettamente conservata, fatta interamente di capelli umani. La cosa incredibile? La lavorazione era così raffinata da sembrare quasi moderna, con riccioli definiti e intrecci sofisticati.
Ma non è tutto. Alcune mummie hanno ancora i capelli tinti con la henna, segno che la cura della chioma non si fermava nemmeno con la morte. Ci sono corpi che, nonostante i millenni passati, mostrano acconciature impeccabili, a dimostrazione di quanto fosse importante l’aspetto estetico anche nell’aldilà. In fondo, se c’era un posto dove bisognava presentarsi al meglio, era proprio l’eternità!