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Genitori: esiste davvero un figlio preferito?

Ogni genitore avrà sicuramente detto che non esiste un figlio preferito, eppure questa ricerca dice che non va proprio così.

Hai mai notato come in alcune famiglie ci sia sempre un figlio che sembra ricevere un trattamento speciale o più attenzioni? Un figlio prediletto, un piccolo re o una principessa a cui vengono concesse attenzioni e privilegi extra. Questo fenomeno, noto come favoritismo genitoriale, è più comune di quanto si pensi e può avere un impatto significativo sulle dinamiche familiari, sul benessere mentale dei figli e sulle relazioni tra fratelli.

Una nuova ricerca della Brigham Young University (BYU) ha indagato a fondo questo tema, analizzando il legame tra ordine di nascita, genere e personalità nel modo in cui i genitori trattano i loro figli. Lo studio ha rivelato che, spesso, i genitori tendono a favorire i figli più piccoli, concedendo loro un trattamento più affettuoso e premuroso. I figli maggiori, al contrario, godono di maggiore autonomia, con genitori che tendono a essere meno controllanti. Questo può sembrare un vantaggio, ma a volte può anche portare a sentirsi trascurati e meno importanti.

Le figlie, inoltre, sembrano essere leggermente favorite rispetto ai figli maschi. Un altro aspetto interessante è che i bambini che si mostrano più responsabili e accomodanti ricevono più attenzioni, indipendentemente dal loro ordine di nascita o dal genere. Spesso, però, il favoritismo è inconscio e non intenzionale, ma può comunque influenzare profondamente le relazioni familiari.

Immagina di essere il figlio maggiore e di dover affrontare la competizione con il tuo fratellino più piccolo, che sembra sempre ricevere più attenzioni. Questo studio ci aiuta a capire meglio queste situazioni e le loro implicazioni, aprendo un’importante finestra sulla complessa dinamica delle relazioni familiari.

Il favoritismo: cos’è e cosa comporta

Il favoritismo può avere effetti significativi sulla salute mentale dei bambini. Quelli che si sentono meno favoriti possono sviluppare problemi di salute mentale, come ansia e depressione, e mettere in atto comportamenti problematici. La percezione di favoritismo può aumentare la competizione tra fratelli e portare a conflitti familiari. I genitori, cercando di essere equi, possono trascurare i bisogni individuali dei loro figli.

È importante sottolineare che il favoritismo non è sempre dannoso. In alcuni casi, può essere un modo per i genitori di supportare un figlio che sta attraversando un momento difficile o che ha bisogno di un’attenzione extra. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle potenziali conseguenze negative del favoritismo e cercare di creare un ambiente familiare equo e inclusivo per tutti i figli.

Illustrazione di una famiglia al parco (Pixabay FOTO) – qrios.it

Come evitare il favoritismo

Cosa possono fare i genitori per evitare il favoritismo? Innanzitutto, è fondamentale essere consapevoli delle dinamiche di favoritismo e delle loro possibili conseguenze. Bisogna prestare attenzione alle reazioni dei figli per individuare eventuali squilibri percepiti. È importante lavorare per un trattamento più bilanciato senza cadere nell’estremismo, evitando i sensi di colpa.

Creare momenti speciali con ciascun figlio, rispettando le loro unicità e interessi, è fondamentale. Favorire un ambiente in cui i figli si sentano compresi e valorizzati, al di là delle preferenze inconsce, è la chiave per costruire relazioni familiari solide e armoniose. Ricorda, il tempo di qualità è fondamentale: lavorare su relazioni forti e inclusive può aiutare a ridurre la percezione di disparità tra i figli.