Storia

Un antico sistema agricolo amazzonico ha reso possibile la coltivazione del mais tutto l’anno

Un recente studio ha rivelato che la società precolombiana dei Casarabe era molto più avanzata del previsto.

La loro origine, in una regione situata nei Llanos de Moxos in Bolivia, sviluppò un avanzato sistema di ingegneria agricola che permetteva la coltivazione continua del mais durante tutto l’anno. Questo metodo, basato su una gestione sofisticata delle risorse idriche, ha rivoluzionato la nostra comprensione delle pratiche agricole nelle regioni tropicali dell’Amazzonia precolombiana.

I Casarabe, attivi tra il 500 e il 1400 d.C., abitavano una regione caratterizzata da stagioni di piogge intense e inondazioni, seguite da periodi di estrema siccità. Per affrontare queste sfide, realizzarono un elaborato sistema di canali di drenaggio e bacini di raccolta, che permetteva di controllare il flusso dell’acqua sia in eccesso che in deficit. Questo sistema garantiva un equilibrio idrico costante, consentendo almeno due raccolti di mais all’anno.

L’agricoltura intensiva di una monocoltura come il mais in Amazzonia era ritenuta impossibile, poiché si pensava che il suolo fosse troppo povero di nutrienti per sostenere un’alta produttività a lungo termine.

Tuttavia, i Casarabe riuscirono a mantenere la fertilità del terreno attraverso tecniche di arricchimento del suolo, evitando l’esaurimento delle risorse naturali. Questo sfida le teorie precedenti, dimostrando che le civiltà amazzoniche potevano sviluppare sistemi sostenibili e produttivi su larga scala.

La gestione avanzata dell’acqua

Un elemento chiave del successo dei Casarabe fu il loro approccio alla gestione dell’acqua. Durante la stagione delle piogge, i canali drenavano l’acqua in eccesso, impedendo inondazioni distruttive e rendendo coltivabili le terre altrimenti sommerse. Nella stagione secca, invece, i bacini di raccolta garantivano l’irrigazione necessaria per mantenere i raccolti. Questo sistema a doppio scopo forniva un flusso d’acqua costante, permettendo una produzione agricola senza interruzioni.

Oltre alla funzionalità idraulica, questo metodo permetteva di ottimizzare l’uso del territorio senza distruggere l’ecosistema circostante. A differenza delle tecniche di taglia e brucia, che erano comuni in altre società agricole precolombiane, i Casarabe conservarono ampie aree di foresta, garantendo un equilibrio tra agricoltura e biodiversità. Questo suggerisce una conoscenza avanzata dell’ambiente e un approccio ecologicamente sostenibile.

Cultura Casarabe
Cultura Casarabe, più avanzata dei popoli moderni (Freepik Foto) – www.qrios.it

Un’agricoltura resiliente e sostenibile

Le implicazioni di questa scoperta sono significative non solo per la comprensione delle civiltà precolombiane, ma anche per l’agricoltura moderna. Il sistema sviluppato dai Casarabe dimostra come sia possibile adattare l’agricoltura a condizioni climatiche difficili, garantendo la sicurezza alimentare senza compromettere l’ambiente. Questo modello potrebbe ispirare nuove strategie per affrontare i problemi di siccità e gestione dell’acqua nei contesti agricoli contemporanei.

Infine, questa ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, testimonia l’ingegnosità del popolo Casarabe e la loro capacità di progettare soluzioni agricole sostenibili a lungo termine. La loro abilità di trasformare un ambiente difficile in un sistema agricolo altamente produttivo rappresenta un’importante lezione per le sfide agricole del futuro.