La scoperta di resti fossili riscrive la storia delle pratiche umane preistoriche, fornendo nuove evidenze sul cannibalismo.
L’essere umano ha da sempre manifestato comportamenti complessi, influenzati dall’ambiente e dalle necessità di sopravvivenza, lo studio delle pratiche alimentari nelle epoche preistoriche rivela aspetti sorprendenti della nostra evoluzione.
Negli ultimi decenni gli archeologi e antropologi hanno cercato di comprendere le motivazioni dietro il cannibalismo, distinguendo tra pratiche rituali, di guerra o di mera sopravvivenza. Le prove disponibili fino a oggi erano limitate e spesso dibattute, si narrava di leggendo che venivano tramandate di generazione in generazione ma a quanto pare c’è ben altro dietro.
Una recente scoperta ha portato alla luce indizi concreti che indicano la presenza di pratiche di cannibalismo risalenti a circa 18.000 anni fa, un periodo molto più antico di quanto finora ipotizzato. Probabilmente in quel periodo, vista la scarsità di cibo si trattava soprattutto d’istinto di sopravvivenza.
Pare che una prima forma di cannibalismo si manifestasse con le madri, che in assenza di cibo erano costrette a rifarsi sui propri figli per restare in vita. Questa pratica è comunque molto comune tra gli animali, soprattutto quelli che non riconoscono più l’odore dei propri piccoli e finiscono per rifiutarli.
Nuove evidenze archeologiche
L’analisi di alcuni resti umani ritrovati in una grotta ha rivelato segni distintivi di macellazione, simili a quelli riscontrati su ossa di animali consumati per l’alimentazione. Le incisioni e le fratture suggeriscono un trattamento sistematico dei corpi, la manipolazione infatti lascia pensare proprio a episodi di cannibalismo.
Queste scoperte dimostrano che il cannibalismo non era un fenomeno sporadico ma una pratica più diffusa tra alcune popolazioni preistoriche, i ricercatori stanno cercando di determinare se fosse dettato dalla necessità o da credenze rituali. Come detto, la possibilità è che la motivazione di questi episodi sia diversa in base al periodo storico di riferimento.

Implicazioni per la comprensione della preistoria
L’individuazione di queste antiche tracce cambia il modo in cui comprendiamo le società preistoriche e il loro rapporto con la morte e il consumo di carne umana, gli esperti ipotizzano che il cannibalismo possa essere stato un elemento culturale più comune di quanto si pensasse.
Questa nuova scoperta pone nuove domande sulle interazioni tra i gruppi umani dell’epoca, sulle loro credenze e sulle condizioni ambientali che potrebbero aver favorito simili pratiche. I prossimi studi approfondiranno ulteriormente l’impatto sociale ed evolutivo di queste antiche abitudini, lasciandoci scoprire nuove importanti verità sul fenomeno.