Le eruzioni vulcaniche possono essere devastanti, come quella di Pompei, ma quella del Krakatoa è una delle più potenti della storia.
Immaginate un’esplosione così potente da essere paragonabile a una bomba da 200 megatoni! Questo è quello che è successo nell’agosto del 1883, quando il vulcano Krakatoa, situato nello Stretto della Sonda, tra Giava e Sumatra, ha dato vita a una delle eruzioni più devastanti della storia moderna. Seconda solo a quella del Tambora nel 1815, questa catastrofe ha portato alla morte di oltre 36.000 persone e ha causato un vero e proprio sconvolgimento climatico a livello globale.
L’eruzione del Krakatoa è stata un evento che ha cambiato il corso della storia, non solo per la sua potenza distruttiva, ma anche per le conseguenze a lungo termine che ha avuto sul clima e sulla percezione dell’ambiente.
La potenza dell’eruzione ha avuto un impatto immediato e devastante sulle popolazioni locali. Le onde d’urto atmosferiche hanno fatto il giro della Terra ben quattro volte, e il vulcano ha emesso una quantità enorme di cenere, oscurando il cielo e alterando il clima in modo drammatico.
Ma le conseguenze dell’eruzione non si sono limitate al territorio circostante. L’evento ha avuto un impatto globale, con effetti che si sono fatti sentire in tutto il mondo, dal clima alle osservazioni astronomiche.
La furia del Krakatoa
Tutto è iniziato il 20 maggio 1883, quando a Batavia (oggi Jakarta) si sono avvertiti i primi segnali di attività vulcanica. Il giorno dopo, il vulcano ha cominciato a emettere fumo e cenere, e da quel momento fino ad agosto, l’attività eruttiva è stata costante, con emissioni di pomice e fumi visibili da lontano. Ma il clou è arrivato il 26 agosto, quando si sono verificate esplosioni violente, udite fino a Batavia. E il giorno successivo, il 27 agosto, c’è stata l’esplosione più potente, sentita fino a 4.800 km di distanza, in India e nelle Andamane.
Le conseguenze immediate dell’eruzione sono state devastanti. La temperatura globale è calata di 0,6°C per diversi mesi, e l’oscuramento solare ha portato a tramonti spettacolari e al fenomeno delle Lune Blu. Le particelle di diossido di zolfo e cenere nell’atmosfera hanno filtrato la luce solare, creando effetti visivi straordinari. Inoltre, l’eruzione ha generato tsunami devastanti che hanno spazzato via villaggi sulle coste di Giava e Sumatra, con onde che hanno attraversato gli oceani, raggiungendo Sud Africa, Australia e il Pacifico.

Una foto del 1883 che ritrae la devastazione locale (Wikipedia Collectie Wereldmuseum) – qrios.it
L’anno delle lune blu
Le particelle vulcaniche disperse nell’atmosfera erano della dimensione giusta per assorbire la luce rossa, facendo prevalere tonalità bluastre. Questo effetto ha reso la Luna visibilmente blu per mesi! E non è un fenomeno unico: simili effetti sono stati osservati dopo altre eruzioni vulcaniche, come quella del Pinatubo nel 1991.
Anche gli incendi boschivi possono generare lo stesso effetto, se rilasciano particelle di dimensioni simili. L’eruzione del Krakatoa ha cambiato radicalmente il modo in cui studiamo le eruzioni e i loro effetti globali. Ha contribuito allo sviluppo della vulcanologia moderna e alla comprensione dell’impatto climatico dei vulcani. Anche se il Krakatoa è rimasto dormiente per decenni, nel 1927 è nata Anak Krakatoa, una nuova isola vulcanica nello stesso sito.