Nel cuore della provincia cinese di Anhui, gli archeologi hanno portato alla luce una delle scoperte più straordinarie degli ultimi anni: la tomba di Wuwangdun.
Questo antico sepolcro, risalente a circa 2.200 anni fa, è considerato uno dei più grandi e complessi mai scoperti appartenenti allo Stato di Chu, una delle potenze che dominarono la Cina durante il periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.). Oltre 1.000 manufatti preziosi sono stati rinvenuti, gettando nuova luce su una civiltà nota per la sua raffinatezza artistica e culturale.
Il regno di Chu, un tempo rivale temibile della dinastia Qin, era famoso per le sue innovazioni artistiche e il suo peculiare stile di governo. Tuttavia, nonostante la sua grandezza culturale, il regno non riuscì a resistere all’espansione militare della Qin, che alla fine lo annesse nel 224 a.C. La tomba di Wuwangdun, datata attorno al 220 a.C., rappresenta quindi una testimonianza unica degli ultimi giorni di una civiltà ormai sul punto di scomparire.
Tra i ritrovamenti più straordinari vi è una testa di legno laccato con dettagli rossi, un oggetto mai visto prima in una sepoltura cinese. Questo manufatto sottolinea la maestria degli artigiani di Chu, famosi per la loro lavorazione della lacca, della seta e del bronzo. Oltre a questa rarità, la tomba custodiva numerosi vasi rituali di bronzo, strumenti musicali e pregiati oggetti decorativi, che confermano la ricchezza e la sofisticatezza della corte di Chu.
Gli archeologi hanno anche scoperto che la struttura della tomba è incredibilmente elaborata. Il sepolcro è composto da una camera centrale circondata da otto camere laterali, ognuna delle quali aveva una funzione specifica. Iscrizioni in inchiostro trovate sui coperchi delle stanze hanno rivelato dettagli sui loro usi, tra cui una stanza interamente dedicata alla musica, testimonianza del ruolo centrale che quest’arte aveva nella cultura di Chu.
Una identità da definire
Gli esperti ritengono che il sepolcro possa appartenere a Kaolie, uno degli ultimi re di Chu, che governò tra il 262 e il 238 a.C. Sotto il suo regno, Chu tentò di resistere all’invasione dei Qin, ma alla fine fu sopraffatto dalla potenza militare nemica. Se questa ipotesi fosse confermata, la tomba di Wuwangdun potrebbe essere una delle più importanti scoperte della storia cinese recente.
Oltre alla sua importanza storica, il ritrovamento di Wuwangdun offre nuovi indizi sulla vita quotidiana e sulle credenze spirituali della nobiltà di Chu. Gli oggetti ritrovati suggeriscono che l’élite del tempo credeva fortemente nella vita dopo la morte e preparava con cura le sepolture, riempiendole di beni di lusso destinati a essere utilizzati nell’aldilà.

Le curiosità su una società complessa
Grazie alle moderne tecnologie di analisi, gli studiosi sperano di ottenere ulteriori dettagli sui rituali funerari e sulle pratiche artistiche di Chu. L’uso della scansione 3D e della datazione al radiocarbonio potrà fornire informazioni più precise sulla costruzione della tomba e sul suo contenuto, aiutando a ricostruire un quadro più completo di questa affascinante civiltà.
La scoperta della tomba di Wuwangdun rappresenta quindi un tassello fondamentale per comprendere meglio un’epoca di transizione cruciale nella storia della Cina. Mentre il regno di Chu scompariva sotto l’avanzata dei Qin, la sua eredità culturale continuava a vivere, lasciando tracce preziose che ancora oggi stupiscono il mondo.