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I tarocchi tra mito e realtà: da gioco proibito nel 1370 a icona spirituale globale

I tarocchi, oggi associati alla divinazione e alla spiritualità, hanno origini molto diverse da quelle che spesso si immaginano.

Sebbene alcuni li colleghino all’Antico Egitto o all’Asia, la loro vera nascita risale al Rinascimento italiano. Inizialmente, erano semplicemente un gioco di carte destinato all’aristocrazia, senza alcuna connotazione mistica. Solo nei secoli successivi si trasformarono in uno strumento esoterico.

I primi mazzi di carte comparvero in Cina nel IX secolo e si diffusero in Europa attraverso il mondo islamico, in particolare dall’Egitto. I mazzi mamelucchi, arrivati in Italia nel XIV secolo, erano decorati con motivi geometrici e organizzati in quattro semi, molto simili a quelli moderni. Gli italiani, però, aggiunsero immagini di figure umane, tra cui re, regine e cavalieri, dando vita a un gioco sempre più elaborato.

Uno dei primi riferimenti ai tarocchi appare in una lettera del 1449, che descrive un mazzo speciale commissionato dal duca Filippo Maria Visconti. Questo mazzo, dipinto con grande maestria, includeva figure allegoriche e mitologiche. Nel tempo, il gioco divenne noto come tarocchi in Italia e tarot in Francia. Nonostante alcuni tentativi della Chiesa di proibirlo, la sua popolarità continuò a crescere.

Durante il Rinascimento, i tarocchi riflettevano le contraddizioni del tempo: lusso e bellezza da un lato, ma anche corruzione e morte. Alcune carte, come lo Scheletro con l’arco e le frecce, rappresentavano il memento mori, il ricordo della fragilità della vita. Tuttavia, fino al XVIII secolo, i tarocchi rimasero principalmente un gioco, senza legami con la cartomanzia.

Tarocchi e esoterismo: ecco dove è cominciato tutto

Fu in Francia, nel tardo Settecento, che i tarocchi iniziarono a essere reinterpretati in chiave esoterica. Autori come Antoine Court de Gébelin diffusero l’idea che derivassero dall’Antico Egitto e custodissero antiche conoscenze segrete. Questa teoria, pur priva di basi storiche, affascinò molti e gettò le fondamenta per l’uso mistico delle carte.

Nel XIX secolo, la società segreta Golden Dawn contribuì a ridefinire i tarocchi, legandoli a tradizioni esoteriche occidentali. Il mazzo di Waite-Smith, creato nei primi del Novecento, è ancora oggi tra i più usati. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il desiderio di contatto con il mondo spirituale rese i tarocchi uno strumento diffuso nella ricerca di significati più profondi.

Donna che legge i tarocchi
Tarocchi, la loro storia non è quella che credi ed è molto più antica (Freepik Foto) – www.qrios.it

Nell’epoca moderna e contemporanea, un continuo mistero

Negli anni ’70, con la diffusione della New Age, i tarocchi conobbero una nuova rinascita. Non erano più solo un mezzo per predire il futuro, ma divennero strumenti di introspezione e crescita personale. Il loro simbolismo, adattabile a ogni epoca, li rese perfetti per chi cercava un senso di connessione e spiritualità.

Oggi, i tarocchi sono più popolari che mai e disponibili in innumerevoli versioni, con temi che spaziano dalla mitologia alla cultura pop. La loro storia dimostra la straordinaria capacità di adattamento di un semplice mazzo di carte, capace di attraversare i secoli trasformandosi continuamente, pur mantenendo il suo fascino misterioso.