Nuove scoperte archeologiche e genetiche stanno rivoluzionando la nostra comprensione delle società celtiche pre-romane, in particolare per quanto riguarda il ruolo delle donne.
Un recente studio condotto su resti umani risalenti a circa 2.000 anni fa, provenienti dai cimiteri dell’Età del Ferro nel sud della Gran Bretagna, ha rivelato che le donne avevano un potere ben più grande di quanto si fosse pensato in precedenza. Questo studio, che ha coinvolto ricercatori del Trinity College di Dublino, dell’Università di Bournemouth e dell’Università di Bristol, getta una nuova luce sul modello sociale delle antiche tribù celtiche.
I ricercatori hanno analizzato i resti di 57 individui sepolti nell’antica Britannia, identificando tracce genetiche che suggeriscono una struttura matrilocale. In un sistema matrilocale, le donne restano nel loro villaggio di origine, mentre gli uomini si trasferiscono a vivere con le famiglie delle mogli. Questo modello sfida la visione tradizionale di una società patriarcale, comune in molte altre culture dell’epoca.
L’analisi genetica ha anche messo in evidenza che la maggior parte delle connessioni familiari tra i sepolti era di natura materna. Le donne, infatti, non solo restavano con la propria famiglia di origine, ma erano anche le principali eredi dei beni e delle terre. Questo ha portato a un’interpretazione completamente nuova del potere e dell’influenza femminile nelle tribù celtiche dell’Età del Ferro.
La scoperta di questo sistema sociale ha implicazioni notevoli per la comprensione del ruolo delle donne nelle decisioni politiche e sociali. Le donne non erano solo figure centrali nelle famiglie, ma svolgevano anche un ruolo di leadership, possedendo e gestendo le risorse vitali per la comunità.
La struttura matrilocale delle tribù celtiche
Le tribù celtiche dell’Età del Ferro, come quelle dei Durotrigi, sembrano aver seguito una struttura sociale matrilocale, dove le donne restavano nel loro villaggio di origine e gli uomini si trasferivano nelle case delle mogli. Questo modello si differenzia da quello patrilocale, in cui gli uomini si spostano per vivere con la famiglia della moglie, ma la trasmissione della discendenza e dei beni avviene attraverso la linea paterna.
In una società matrilocale, le donne possedevano un’influenza determinante nelle dinamiche familiari e politiche. La trasmissione delle terre e delle risorse avveniva attraverso la madre, il che permetteva alle donne di mantenere il controllo sulle ricchezze della tribù e di avere un ruolo dominante nel processo decisionale. Questo modello suggerisce che le donne avessero una posizione di potere centrale, con un impatto significativo sulla stabilità e sulla prosperità della comunità.

Le Donne e il controllo delle risorse
Oltre al controllo della discendenza, le donne celtiche avevano anche il controllo sulle risorse. Le tombe degli individui analizzati dai ricercatori indicano che le donne venivano sepolte con oggetti di valore, simboli di status e di potere. Questo tipo di sepoltura rifletteva non solo l’importanza delle donne all’interno delle famiglie, ma anche il loro ruolo cruciale nella gestione delle risorse della tribù.
Le evidenze suggeriscono che la terra e altre risorse venivano trasmesse per linea materna, rafforzando il potere femminile nella gestione e distribuzione delle ricchezze. Questo sistema matrilocale e matrilineare dava alle donne una posizione di prestigio e un controllo significativo sulla vita economica della tribù, dimostrando come le donne celtiche non fossero solo partecipanti passive ma leader nelle loro comunità.