Può sembrare una pratica molto strana ai nostri occhi, eppure nel contesto animale può rivelarsi un’alleata molto importante.
Hai mai pensato a quanto possa essere strano il regno animale? Ci sono comportamenti che ci lasciano a bocca aperta, come la coprofagia. Sì, esatto: mangiare feci.
Per molti animali, quello che noi consideriamo uno scarto disgustoso è in realtà una risorsa preziosa. Può sembrare strano (anzi, lo è!), ma per loro non si tratta solo di sopravvivenza. Mangiare feci è una strategia per ottenere nutrienti, batteri utili e persino energia extra quando il cibo scarseggia. Insomma, madre natura sa essere davvero creativa.
Un esempio curioso? I cuccioli di elefante africano. Alcuni di loro mangiano gli escrementi degli adulti per migliorare la loro digestione, assimilando enzimi e batteri che li aiutano a processare meglio il cibo. E non finisce qui: dai cervi alle salamandre, fino ai pesci e agli uccelli, la lista degli animali che praticano la coprofagia è lunga e variegata.
Ma perché la coprofagia è così diffusa? Nonostante ci faccia storcere il naso, le feci sono spesso ricche di calorie, proteine e altri nutrienti. In alcune circostanze, possono persino aiutare gli animali a riequilibrare il loro microbioma intestinale, un po’ come se fosse un “probiotico naturale”. E questo è solo l’inizio delle sorprese.
Un menù alternativo per la fauna selvatica
Immagina un capovaccaio pileato che si lancia su un mucchio di feci di leone, ignorando una carcassa fresca a pochi metri di distanza. Assurdo? Non proprio. Le feci dei predatori sono ricche di proteine, grazie alla carne digerita in parte. Per un capovaccaio affamato, queste “leccornie” rappresentano una fonte di energia immediata e preziosa. E non è l’unico esempio. Nel Parco Nazionale dei Cairngorms, in Scozia, le volpi rosse si nutrono regolarmente delle feci dei cani, soprattutto negli anni in cui le loro prede principali, come le arvicole, scarseggiano. Analisi di laboratorio hanno rivelato che le feci dei cani sono sorprendentemente nutrienti, con un contenuto calorico paragonabile a quello dei ceci cotti. Insomma, un vero spuntino salva-vita per questi animali.
Poi ci sono gli animali che mangiano le proprie feci, come i conigli e le lepri. Questi piccoli mammiferi hanno un sistema digestivo rapido che non riesce a estrarre tutti i nutrienti al primo passaggio. Quindi, riciclano il cibo mangiando gli escrementi e digerendoli una seconda volta. Una strategia ingegnosa per sfruttare al massimo le risorse disponibili, soprattutto in ambienti dove il cibo scarseggia. E che dire dei pesci? Nelle barriere coralline di Bonaire, pesci chirurgo e pesci pappagallo si contendono le feci delle castagnole, che si nutrono di plancton. Questi escrementi sono una vera bomba di proteine e micronutrienti, perfetti per compensare le carenze di una dieta basata principalmente sulle alghe.

Benefici nascosti e qualche rischio
Ma perché mangiare feci è così vantaggioso? La risposta sta nei batteri intestinali. Per molte specie, le feci contengono microrganismi che aiutano a migliorare la digestione o a rinforzare il sistema immunitario. Per esempio, i pulcini di struzzo allevati con le feci dei genitori crescono più velocemente e sono più sani rispetto a quelli che non hanno accesso a questa “delizia” parentale. Un altro caso interessante riguarda gli uccelli migratori. Quando arrivano in un nuovo ambiente, alcuni mangiano gli escrementi degli uccelli locali per acquisire batteri intestinali utili alla digestione di cibi diversi. Una sorta di adattamento rapido alle nuove condizioni alimentari. Lo stesso vale per i pulcini di folaga eurasiatica, che consumano le feci dei genitori per sviluppare una flora intestinale più diversificata e robusta.
Detto questo, la coprofagia non è priva di rischi. Le feci possono contenere parassiti, batteri nocivi o sostanze chimiche pericolose provenienti dall’inquinamento. Tuttavia, gli apparati digerenti degli animali sembrano essere molto più resistenti rispetto ai nostri. Forse è per questo che noi esseri la troviamo disgustosa. E’ un buon un modo per evitare guai seri.