Negli scorsi mesi l’Interpol ha rilasciato una nuova app: ID-Art. Questa nuova app permette di elencare oltre 50.000 opere d’arte di tutto il mondo, creando il più grande database di opere d’arte rubate. È una sorta di catalogo al quale possono accedere investigatori, sia specializzati che dilettanti, collezionisti e commercianti. Grazie a quest’app innovativa, l’Interpol si pone l’obiettivo di combattere i ladri di opere d’arte e proteggere il patrimonio culturale di tutto il mondo.
Perché l’Interpol ha pensato ad un’app?
L’Interpol è un’organizzazione internazionale creata per favorire la cooperazione della polizia e contrastare i crimini internazionali. È attualmente l’unica organizzazione di polizia presente in quasi tutto il mondo; oltre 180 Paesi aderiscono e sono veramente pochissimi quelli che non ne fanno parte. L’Interpol nasce a Vienna nel primo dopoguerra, precisamente nel 1923, e inizialmente si struttura come organizzazione principalmente europea, sostenuta però anche dagli Stati Uniti. È solo a metà degli anni ’80 che gli Stati membri aumentano, raggiungendo negli ultimi vent’anni i numeri attuali. Un ufficio centrale presente in ogni Paese collabora con i corrispettivi degli altri Paesi e con la sede centrale, che si trova in Francia a Lione.

Le tre categorie su cui si concentra maggiormente il lavoro dell’Interpol riguardano le organizzazioni criminali, reati economici (riciclaggio, estorsione, corruzione e contraffazione), e terrorismo e reati contro persone e proprietà. Il furto di opere d’arte, reato per il quale è stata creata l’app ID-Art, rientra tra questa terza categoria di interesse dell’Interpol.

L’ultimo sforzo dell’Interpol va proprio nella direzione dell’innovazione, con la creazione di un’app. ID-Art ha anche l’obiettivo di fornire un servizio a agli esperti del settore; per esempio, i collezionisti possono usare alcune funzioni di ricerca per verificare l’autenticità di certi articoli. In generale, però, l’obiettivo principale dell’app dell’Interpol è di rendere più snello il processo di identificazione e denuncia delle opere d’arte rubate. Cosa c’è di più semplice di un’app, disponibile per ogni smartphone, sia Android sia Apple?
Un’app per tutti: ecco in che modo l’Interpol vuole proteggere il patrimonio culturale
Un primo tratto interessante per l’app ID-Art, secondo l’Interpol, è che questa sia accessibile a tutti e pubblica. L’applicazione permetterà di accedere un database globale, contenente tutte le informazioni principali sulle opere d’arte. Insieme a queste informazioni, l’app conterrà anche dati certificati dall’Interpol proprio in merito ai furti e scomparse. Si potranno fare sia ricerche fotografiche, sia per parole chiave.

Credits: Interpol
Cosa potranno fare gli utenti grazie ad ID-Art
L’applicazione sviluppata dall’Interpol è disponibile in diverse lingue: inglese, francese, spagnolo ed arabo. Può anche essere scaricata gratuitamente da chiunque sia su Apple Store che Google Play, quindi è raggiungibile pressoché da chiunque disponga di uno smartphone.
Ogni utente, dopo aver scaricato l’app, prima di tutto può accedere all’enorme database dell’Interpol in merito alle opere d’arte rubate. È inoltre possibile segnalare luoghi culturali che potrebbero essere a rischio così come creare un inventario dedicato alle collezioni private. Tramite ricerca fotografica o per parole chiave, la polizia, i responsabili di dogana ma anche i collezionisti possono verificare all’istante se un certo oggetti figura tra le oltre 52 mila opere d’arte registrate tra quelle rubate. Allo stesso tempo, anche i privati possono beneficarne: i collezionisti possono creare un inventario delle proprie opere e così renderle tracciabili in caso di furto.

Credits: Interpol
L’app ha visto piccoli successi già dalla sua prima versione e proprio legati all’Italia. I carabinieri italiani sono riusciti a risalire ad alcune statue rubate, messe in vendita illegalmente tramite una piattaforma. Sempre grazie ad ID-Art, le autorità olandesi hanno recuperato due dipinti rubati.