Architettura Arte

Il Castello di Sammezzano, un gioiello orientaleggiante in Toscana

Il Castello di Sammezzano si trova a Leccio, in Toscana a circa 30 km da Firenze. È stato costruito sulla cima della collina del parco storico ed è una proprietà di circa 190 ettari. Si tratta di un piccolo gioiello in stile arabeggiante che ad oggi è chiuso al pubblico e versa in stato d’abbandono

La lunga storia del Castello: da Carlo Magno al marchese Panciatichi Ximenes d’Aragona

La storia del Castello di Sammezzano è lunghissima. Il palazzo è frutto delle ristrutturazioni e dei lavori artistici fatti dal 1800 in avanti. Tuttavia, la sua storia risale addirittura all’epoca romana. Lo storico Davidson afferma, in una delle sue opere sulla storia della Toscana e di Firenze, che anche Carlo Magno vi sia passato di ritorno da Roma dopo aver fatto battezzare il figlio. 

Castello esterno
Credits: Toscana Reggello Castello di Sammezzano (pagina Facebook)

Intorno all’anno 1000 il castello fu fortezza medioevale. Durante i secoli successivi tutta la tenuta passò nelle mani delle famiglie aristocratiche più potenti: dagli Altoviti ai Medici. Alla fine del 1500 furono proprio i Medici a vendere il Castello di Sammezzano e tutto il parco alla famiglia spagnola di Sebastiano Ximenes. La proprietà rimase della famiglia Ximenes D’Aragona fino alla morte dell’ultimo erede nel 1816. Successivamente, quindi, tutta la tenuta passò alla famiglia della sorella, sposa del pistoiese Niccolò Panciatichi, arrivando fino al marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona. È grazie a lui se oggi possiamo parlare di un vero e proprio gioiello dal gusto orientale.

castello di sammezzano-colonne blu
Credits: Toscana Reggello Castello di Sammezzano (pagina Facebook)

La trasformazione artistica del Castello di Sammezzano

Una volta ereditata la proprietà, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona si impegnò per rivoluzionare completamente l’aspetto del Castello di Sammezzano. Intervenì sia sulla struttura stessa, sia, soprattutto, sugli interni e le decorazioni delle sale dell’edificio.

Il marchese era protagonista della vita politica, sociale e culturale e la sua personalità piuttosto eclettica lo spinse a rinnovare il castello, studiando i dettagli delle sale per oltre 40 anni. La trasformazione fu influenzata dalla corrente di Orientalismo che nella seconda metà dell’800 si era diffusa nelle principali città europee, tra cui Firenze. 

castello di sammezzano-soffitto a cassettoni
Credits: Toscana Reggello Castello di Sammezzano (pagina Facebook)

Ogni sala del Castello di Sammezzano è una tappa di un viaggio immaginario che gli ospiti della tenuta erano invitati a compiere: partendo dalla Cina, passando per i Paesi Arabi, fino ad arrivare nel sud della Spagna. Il marchese non visitò mai questi luoghi, ma li conobbe attraverso ricerche e studi profondi. Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona non era solo attivo nella vita politica del tempo, ma tra i suoi interessi principali vi erano specialmente l’arte e l’architettura, oltre alla botanica e alle scienze del corpo umano. Motti e frasi, sia in latino che in italiano, accompagnano infine i visitatori nel loro viaggio. 

Le sale del Castello: un viaggio lungo l’Oriente

Le sale del Castello di Sammezzano sono tantissime, alcune piccole e addirittura mai visitate. Tra tutte, spiccano senza alcun dubbio le principali sale in cui i lavori progettati dal marchese sono più importanti. Il castello è ricco di stanze minori ben nascoste di cui molti non sono a conoscenza.

Il primo ambiente interessante a livello artistico è il grande atrio che si trova all’ingresso, una volta varcato il portone di accesso. Prende il nome delle enormi colonne che sorreggono la volta a cassettoni blu. Successivamente gli ospiti potevano accedere alla Sala del Non Plus Ultra, un sogno d’Oriente. Qui era possibile ammirare forme, specchi e colori ovunque: alle finestre c’erano vetrate coloratissime e il soffitto nuovamente a cassettoni, tipico dell’occidente. È sempre in questa sala che compariva un altro elemento tipico: il giglio fiorentino. 

castello sammezzano-sala blu e oro
Credits: Toscana Reggello Castello di Sammezzano (pagina Facebook)

Proseguendo nella visita, si passava in sale completamente differenti. Procedendo, infatti, si arrivava nella Sala delle Stelle, il cui nome deriva dalla presenza di numerose vetrate e dalla loro forma. Si entrava nel mondo spagnolo, in uno spazio molto piccolo e di passaggio, ispirato all’Alhambra di Granada. Sulle pareti di questa sala sono riportate diverse frasi sia in spagnolo che in latino, tutti inviti del marchese a cercare un equilibrio tra gli estremi. 

Lungo tutte le sale del Castello di Sammezzano il rosso, blu, verde e giallo delle vetrate e delle decorazioni e maioliche si contrappongono a colonne e volte bianche, decorate con stucco. Ricorrono continuamente motivi geometrici e floreali, tra cui specialmente il giglio fiorentino, che lasciavano a bocca aperta tutti gli invitati.

sala dei balli bianca
Credits: Toscana Reggello Castello di Sammezzano (pagina Facebook)

Il parco intorno al Castello

All’esterno, la duplice facciata del castello domina sulla collina. Le due facciate del Castello di Sammezzano simboleggiano rispettivamente il sole e la luna. Intorno al castello si estende un enorme parco, fatto costruire proprio dal marchese a metà dell’Ottocento. Ferdinando decise di piantare piante esotiche e rare che, oltre ad abbellire il parco e lasciare ogni volta senza parole i visitatori, avevano l’obiettivo di continuare il viaggio verso Oriente che si intraprendeva visitando le sale.

parco esterno
Credits: Toscana Reggello Castello di Sammezzano (pagina Facebook)

Il patrimonio botanico del Parco di Sammezzano è incredibile: possiamo trovare sequoie maestose, alcune altre oltre 50 metri, specie tipiche del luogo come querce e aceri, e anche alcune specie indigene. 

Il Castello di Sammezzano oggi: da hotel di lusso a Luogo del Cuore FAI

Negli anni Settanta il Castello fu trasformato in un hotel di lusso e divenne location per alcune produzioni cinematografiche. Dopo, purtroppo, iniziò il suo declino: inizialmente ci furono diversi proprietari fallimentari, poi venne messo all’asta. Una società araba si interessò ed iniziò i lavori di restauro, ma il tribunale di Firenze bloccò la vendita. 

All’inizio del XXI il Castello di Sammezzano è stato oggetto di un’importante campagna di sensibilizzazione dei patrimoni nazionali e nel 2016 ha ottenuto il primo posto nel censimento dei Luoghi del Cuore del FAI. Ad oggi, purtroppo, il castello resta chiuso e tutta la proprietà (parco compreso) è in stato di abbandono: ci sono infiltrazioni, le maioliche sono rovinate e i vandali hanno distrutto numerose vetrate.