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Villa E-1027: il nido d’amore profanato perché costruito da una donna

Il lavoro femminile, in passato, non veniva riconosciuto. Anche se occupate in un qualsiasi tipo di lavoro, le donne non venivano considerate lavoratrici e il loro stipendio era poco più della metà rispetto a quello dei lavoratori di sesso maschile. Quando si trattava di lavoro, le donne risultavano inferiori all’uomo. Toccò la stessa sorte ad un architetto irlandese, Eileen Gray, poco conosciuta in quanto, essendo donna, non ricevette i dovuti meriti. Fu l’ideatrice e la progettista della villa E-1027, che ospitò l’architetto Le Corbusier che, per gelosia, deturpò il capolavoro della Gray.

villa e-1027
Credits: designbest megazine

Chi è Eileen Gray?

Eileen Gray fu una designer di mobili decorativi e architettura modernista. Nacque nel 1878 da una famiglia ricca che coinvolse la giovane ragazza nel mondo dell’arte. Infatti, il padre era amante della pittura e portò con sé la figlia in Italia e in Svizzera con l’intenzione di coinvolgerla nel suo amore per l’arte. Il padre riuscì nel suo scopo e per sette anni, Eileen dedicò i suoi studi alla pitture e al disegno. Fu una delle prime donne a essere ammessa alla Slade School of Fine Art, nel 1898.

Tuttavia, si rese contò che ciò non la soddisfaceva più, decise quindi di dedicarsi alla decorazione per interni. Ottenuto il successo in questo ambito, venne persuasa da Le Corbusier e da Jean Badovici (architetti) a interessarsi all’architettura. Creò nel 1929 il suo primo edificio, nonché la sua opera più nota, la villa E-1027. Fu però solo a 94 anni che ottenne il riconoscimento delle diverse opere da lei create, quattro anni prima della sua morte.

Credits: Elle Decor

La villa E-1027: una casa maledetta

La Gray aveva una relazione con l’architetto rumeno Jean Badovici. Decise a quel punto di costruire un nido d’amore in cui i due si potessero rifugiare: la villa E-1027. Questo nome, che sembra un codice, riprende in realtà le iniziali dei nomi dei due amanti (10=J, 2=B, 7=G). Venne costruita dalla Gray con l’aiuto di una squadra di muratori locali, vicino al mare, in Costa Azzurra.

villa e-1027
Credits: oltretutto Travel Writer

Fu un risultato sorprendente ma, sfortunatamente, la villa E-1027 non venne mai utilizzata per il suo scopo. Difatti, i due amanti si lasciarono abbandonando al proprio destino il loro nido d’amore.

La lenta distruzione della villa

Badovici invitò il suo amico Charles-Édouard Jeanneret, meglio conosciuto come Le Corbusier, a soggiornare nella sua casa con la moglie Yvonne. Il noto architetto fece un vero e proprio atto vandalico. Infatti, Le Corbusier decise di lasciare un segno nella villa E-1027, violando le pareti bianche con otto murales, alcuni sbeffeggianti l’orientamento sessuale di Eileen Grey, dichiaratasi apertamente bisessuale. Ciò a causa di un attacco di gelosia nei confronti di un edificio coì bello che non solo non fu creato da lui, ma venne addirittura creato da una donna. Nonostante Jean Badavici fosse fiero di avere delle opere del famoso Le Corbusier, Eileen Gray non la pensò proprio nello stesso modo. Le Corbusier abbondonò così l’edificio e la Gray, ferita dall’azione compiuta dall’architetto, non mise più piede nella sua più importante creazione.

villa e-1027
Credits: Wallrus

Durante la seconda guerra mondiale, la casa fu per breve tempo utilizzata da soldati che usarono i murales per i tiri al bersaglio. Le Corbusier tornò successivamente per ritoccare le sue pitture. Il famoso architetto cercò sempre un modo per rimanere legato alla villa. “Pare che Le Corbusier voglia marcare il territorio, come un cane che fa la pipì agli angoli della strada, e che voglia far prevalere la sua figura cancellando quella di Eileen Gray, riempiendo un salotto bianco con dei disegni colorati e mettendo la sua firma in uno spazio che non gli appartiene”, afferma la storica dell’architettura Beatriz Colomina.

villa e-1027: Le Corbusier
Credits: Architectmagazine

Successivamente, Le Corbusier fece amicizia con Thomas Rebutato che gestiva un ristorante, l’Étoile de Mer, adiacente alla villa. Costruì così una capanna, la cabanon, vicino al ristornate che gli permetteva di vivere vicino alla villa da cui era tanto ossessionato. Dopo essersi ripromesso di passar li il resto dei suoi giorni, Le Corbusier, morì durante una nuotata nei pressi della villa E-1027.