Di certo il 2020 è un anno che non ha bisogno di assurde storie legate ad invasioni aliene in stile hollywoodiano per essere ricordato. Le ultime settimane sono però state caratterizzate dalla bizzarra comparsa di monoliti in metallo in diverse aree del mondo. Alcuni sono ancora presenti, altri sono scomparsi pochi giorni dopo.
I fan di Stanley Kubrick non hanno potuto fare a meno di pensare al monolite presente in uno dei capolavori del regista: 2001: Odissea nello Spazio. È difficile dare un significato preciso al film del 1968 e lo stesso Kubrick non ci è riuscito, definendolo “un’esperienza visiva in grado di penetrare, con la forza subitanea di un’emozione, la mente e il cuore di ogni singolo spettatore”. Un’opera d’arte che, come le migliori, lascia libero spazio ad interpretazione unica e soggettiva da parte di chi ne fruisce.
Parallelismi con 2001: Odissea nello Spazio
Come mai quindi la comparsa dei monoliti in diverse aree del mondo ha fatto pensare al famoso film di Kubrick? Ci sono almeno 3 elementi che sicuramente hanno attirato l’attenzione dei più appassionati.

La comparsa dei monoliti di metallo in luoghi differenti
Nel film, infatti, il monolite appare 4 volte: nella savana, sulla Luna, in orbita attorno a Giove e vicino al letto di uno dei protagonisti. Anche i recenti monoliti sono apparsi in zone diverse e luoghi lontani tra di loro: alcuni negli Stati Uniti, altri in Europa; alcuni in aree urbane, altri immersi nella natura.
Collegamento con una civiltà aliena
Nel capolavoro di Kubrick il monolite è fin da subito associato ad una forza di cui non si conosce la provenienza; è un messaggio da parte di un’intelligenza superiore, in grado di stimolare l’evoluzione sotto diversi punti di vista. Nonostante la rivendicazione dei monoliti sulla Terra da parte di un collettivo di artisti, non è mancato un giocoso riferimento alla figura aliena, tanto che oggi sono conosciuti come Authentic Alien Monoliths.
Forza attrattiva
Le scimmie che in 2001: Odissea nello Spazio trovano il monolite si spaventano. Così come gli umani che trovano il secondo, restano tutti stupiti e affascinati da questo misterioso oggetto e si avvicinano e lo toccano con estrema cautela. Oggi certamente lo stupore non è mancato, mentre la forza attrattiva dei monoliti di metallo si è concretizzata in una gara sui social.
Cronologia delle apparizioni e scomparse dei monoliti di metallo
La prima apparizione risale a poco meno di un mese fa: il 18 novembre il primo monolite fa la sua apparizione nello Utah. Scoperto da parte del Dipartimento di Pubblica Sicurezza sorvolando l’area in elicottero, la sua presenza dura davvero poco e meno di 10 giorni dopo risulta già scomparso. In concomitanza alla sua sparizione, ne compare invece uno in Romania che a sua volta scompare pochissimi giorni dopo.
È inizio dicembre e torniamo nuovamente negli USA, questa volta in California: il terzo monolite viene avvistato alla fine di un percorso di trekking. A questo seguono il quarto e il quinto, sempre in America, rispettivamente nello stato della Pennsylvania e del Nevada. Si tratta dei primi due in aree urbane (a Pittsburgh e Las Vegas).

Poche ore dopo torniamo in Europa: la saga riprende al di fuori delle grandi città, con la comparsa del sesto e settimo monolite in Olanda e in Inghilterra, sulla spiaggia dell’isola di Wight. E ancora in Germania, Polonia, Spagna fino all’ultimo ritrovato tra le vigne di Baton Longo in Alto Adige, una delle aree vinicole più antiche d’Italia.
La rivendicazione da parte del collettivo “The Most Famous Artist”
Il mistero è durato poco: dopo solo un paio di settimane di domande e supposizioni, la comparsa dei monoliti è stata rivendicata dal collettivo artistico The Most Famous Artist tramite il proprio account Instagram e il proprio sito nel quale vengono mostrate foto di persone al lavoro sui monoliti. Il gruppo di artisti concettuali era già stato protagonista di un’altra azione di guerrilla qualche anno fa, quando aveva trasformato la famosissima scritta Hollywood in Hollyweed.

La rivendicazione, inizialmente più velata, è diventata più concreta quando Matty Mo, creatore del gruppo, ha affermato: “Quale modo migliore per finire questo maledetto anno che lasciare che il mondo pensi anche solo per poco che gli alieni siano entrati in contatto con noi, e poi deluderli con l’ennesimo scherzo firmato The Most Famous Artist?”
I monoliti in vendita a 45 mila dollari l’uno tramite il sito del collettivo risultano sold out. È quindi lecito aspettarsi nuove apparizioni nei prossimi giorni.
1 commento su “Monoliti di metallo: quale legame esiste con “2001: Odissea nello Spazio”?”
I commenti sono chiusi.