Scienza

Galassie “fagiolino”: la nuova classe galattica illumina l’intero universo

Nella costellazione dell’Acquario, a 3,7 miliardi di anni dalla Terra, è presente una classe di galassie incredibilmente rara. Sono note come galassie “fagiolino” (“green bean”) per il colore caratteristico assai insolito. Oltre al loro particolare colore, un’altra loro peculiarità è che brillano nella luce intensa emessa dall’ambiente circostante dei buchi neri. Infatti, molte galassie hanno un gigantesco buco nero al centro che fa brillare il gas intorno ad esso ma, in questo caso brilla l’intero agglomerato di gas, polveri e stelle.

La scoperta delle galassie “fagiolino”

Fu l’astronomo Mischa Schirmer, del Gemini Observatory, alla continua ricerca di galassie, a identificare le galassie “fagiolino”. Ciò avvenne tramite l’uso del telescopio Canada-Francia-Hawaii dotato di MegaCam, strumento ottico ad ampio campo. Vide quello che pareva essere una galassia, ma di un verde brillante. Si soffermò del tempo sullo studio di quella galassia, stavolta tramite l’uso del VLT, un sistema di quattro telescopi ottici da 8,2 metri. Con i dati ottenuti, iniziò a cercare oggetti simili osservati in precedenza su un database di oggetti conosciuti dell’universo che include quasi un miliardo di galassie, lo Sloan Digital Sky Survey. In totale vennero trovate altre 16 galassie con proprietà simili alla galassia “fagiolino”.

Queste galassie “fagiolino” sono così rare che in media ce n’è in media solo una in un cubo di circa 1,3 miliardi di anni luce di diametro. A dare la colorazione a queste galassie è l’ossigeno ionizzato che si illumina di un verde brillante. Ma, nonostante ad aver attirato Shirmers sia stato il caratteristico colore delle galassie, ciò che li rende davvero affascinanti è il modo in cui brillano. In una galassia normale come la nostra, la maggior parte della luce proviene dalle miliardi di stelle, il resto è opera delle nebulose. Queste si formano nelle zone in cui il gas che le crea è relativamente più denso e vicino a una stella luminosa, in modo tale che la nebulosa fornisca energia in grado di farle brillare.

La risposta all’evoluzione dei quasar

Un quasar è un nucleo galattico attivo, estremamente luminoso. Questa sua luce è originata dall’attrito causato da gas e polveri che cadono all’interno di un buco nero supermassiccio. Infatti, solitamente, al centro di ogni galassia è presente un buco nero che emette potenti radiazioni. In questo modo, tutto ciò che si trova nell’area circostante, brilla. Queste aree luminose, conosciute come “regioni a linea stretta”, hanno un diametro compreso tra 1.000 e 10.000 anni luce.

Dagli studi eseguiti, Schirmer si rese conto della potenza del buco nero presente nelle galassie “fagiolino”. Infatti, confrontando queste galassie con altri tipi di galassie attive con buchi neri, lo scienziato scoprì che l’emissione di luce è da 5 a 50 volte più potente del previsto. In realtà però, gli astronomi affermano che le regioni luminose sono solo un’eco di quando il buco nero era molto attivo. Tutta questa luce si attenuerà gradualmente. Quindi, quello che Schirmer ha individuato, altri non è che un quasar che si sta spegnendo.

Con questa scoperta sarà finalmente possibile per gli astronomi sapere come e in quanto tempo avviene lo spegnimento del quasar.