Quando si parla di cinema, siamo spesso affascinati da come vengono realizzati determinati effetti sullo schermo. Molte volte ci capita di chiederci come i realizzatori abbiano creato degli aspetti o degli effetti così particolari. Per esempio, c’è una tecnica adottata per i film d’animazione più complessa rispetto a quella a cui siamo abituati: la stop-motion.

Cos’è la stop- motion?
L’animazione stop-motion, nota in Italia come Passo uno, è una tecnica che cattura un frame alla volta, con oggetti fisici che vengono spostati tra i frame. Quando si riproduce rapidamente la sequenza di immagini, si crea l’illusione del movimento. Funziona in modo simile all’animazione in 2D, tranne che in quest’ultimo caso non si fa uso di oggetti fisici ma di disegni. In altre parole, la stop-motion utilizza oggetti inanimati mossi progressivamente, spostati e fotografati ad ogni cambio di posizione.
In base alla tecnica e ai materiali utilizzati, la stop-motion prende dei sotto-nomi:
- Claymation – tecnica che riguarda esclusivamente l’animazione di pupazzi in plastilina.
- Cutout animation – stop-motion bidimensionale. Vengono utilizzati ritagli di giornali, vestiti, etc per creare una sorta di college in movimento.
- Puppet animation – tecnica usata per animare pupazzi, marionette, fantocci, giocattoli, modelli. I pupazzi usati hanno in genere uno scheletro metallico interno che li mantiene fermi e rigidi durante le manipolazioni delle giunture.
Tra i film d’animazione più conosciuti creati con la stop-motion troviamo The Nightmare Before Christmas, Galline in fuga e La sposa cadavere.
The Nightmare Before Christmas: una tetra stop-motion
The Nightmare Before Christmas è un film d’animazione del 1993 diretto da Henry Selick, ideato e prodotto da Tim Burton. Per la produzione del film vennero create più di 227 armature metalliche, lavorate e assemblate su misura presso lo stabilimento di Skellington Productions. Questi scheletri includevano 74 personaggi individuali e duplicati dei personaggi principali. Una dozzina erano pupazzi di Jack, 6 di Sally, 8 di Oogie Boogies e altri vennero creati a causa dell’usura che subiscono durante il processo di animazione. Inoltre, il team aveva anche bisogno di duplicati in modo che lo stesso personaggio potesse essere animato simultaneamente da diversi animatori su diversi set. In tutto vennero impiegati 18 mesi per completare il film.

La creazione dei pupazzi
Il consulente visivo Rick Heinrichs realizzò modelli in argilla a grandezza naturale di Jack, Zero, Sally, Babbo Natale e Oogie Boogie. I fabbricanti erano preoccupati per Jack e si lamentavano del fatto che fosse impossibile realizzare pezzi di giunzione a sfera per i piccoli piedi e le caviglie del progetto originale della scultura. Stesso problema si ebbe in seguito per gli altri personaggi. Le strutture dei personaggi crearono non poche complicanze, infatti dovettero fissarli al piano terra per stare fermi e non cadere.

Altro problema venne affrontato per le espressioni facciali. Nell’animazione, una delle prime cose che uno spettatore guarda sono gli occhi del personaggio. Per questo motivo, Burton ha progettato Jack senza occhi, che sono la caratteristica del viso dalla quale gli animatori possono tirare fuori molte espressioni. Per ottenere la gamma di posizioni della bocca e le espressioni di Jack necessarie per i suoi dialoghi, Selick decise di creare una serie di teste sostitutive. L’artista Jorgen Klubein disegnò ogni espressione facciale immaginabile di cui Jack avrebbe potuto aver bisogno.

La sposa cadavere: primo film in stop-motion digitale
La sposa cadavere è un film d’animazione, risalente al 2005, diretto da Tim Burton e Mike Johnson. Fu il primo film in stop-motion ad essere catturato con una fotocamera digitale. La maggior parte degli animatori erano inglesi aventi legami con i più famosi maestri burattinai. Ci furono anche parecchi americani che, essendosi specializzati in stop-motion o comunque essendo praticanti di computer grafica, colsero al volo l’occasione. Per quanto riguarda la parte artistica, vennero reclutati 40 modellisti esperti e costruttori di set dai film di Harry Potter e Star Wars.

La creazione dei pupazzi
La pelle delle teste è composta da morbido silicone e, inoltre, sono caratterizzate da un meccanismo a ingranaggi che consente una maggiore gamma di movimenti sui volti. In questo modo, non è più necessario fare affidamento al vecchio sistema che consisteva in testine sostitutive. Ciò consente prestazioni molto più espressive, ottenibili tramite piccole pale e ingranaggi. Ad esempio, una chiave a brugola in un orecchio fa sorridere Victor, ma messa nell’altro orecchio lo fa accigliare.

Graham Maiden, supervisore alla fabbricazione di marionette, che ha inoltre lavorato per Gallina in fuga, ha affermato che la parte più difficile fu far camminare la Sposa Cadavere con il velo. Questo doveva essere trasparente, doveva animarsi ed essere molto fluido, come fosse sott’acqua. Le imprese più ardue furono le scene che coinvolgevano il velo della sposa quando fluttuava. Infatti, in alcune riprese il velo venne generato al computer.

Vennero generati in totale 300 pupazzi per i 30 personaggi in primo piano. Alcuni arrivano a costare addirittura $ 30.000 ciascuno. Per la sposa cadavere vennero creati 14 pupazzi, per Victor 12. I set utilizzati sono i più grandi set in stop-motion mai costruiti, alti fino a 5 metri e profondi 10.

Galline in fuga: un’argillosa stop-motion
Galline in fuga è un film d’animazione del 2000, realizzato da Peter Lord e Nick Park. Il processo di realizzazione del film fu un’impresa enorme e molto complessa. Al suo apice, l’equipaggio era composto da circa 200 persone. Ogni set, che erano circa trenta, aveva un animatore ciascuno sopportato da telecamere, luci e squadre di montaggio. In tutto ci son voluti quasi 18 mesi per girare un film dalla durata di 84 minuti. Questi mesi non comprendono però il tempo impiegato dai doppiatori per registrare le loro battute, in quanto iniziarono prima dell’inizio delle riprese.

Creazione dei personaggi
Questo film d’animazione venne creato con la tecnica della claymation, quindi con la plastilina. Lo stile adottato per galline in fuga si basa su sottili cambiamenti d’ espressione. Gli artisti muovevano la fronte di un burattino in incrementi quasi microscopici che facevano sembrare il personaggio pensante. Gli artisti della stop-motion iniziavano con il burattino nella posa che avviava un movimento, quindi regolavano gli arti e le caratteristiche del viso in piccoli incrementi prima di riprendere ogni fotogramma successivo.

Gli animatori spesso non conoscono la posa esatta che assumerà il burattino alla fine del movimento finché non lo raggiungono. Una volta che un animatore inizia un movimento è praticamente impossibile tornare indietro e cambiare qualcosa. Se c’era un errore bisogna riniziare tutto dal principio.
Molti altri film e addirittura anche spot pubblicitari son stati realizzati con la tecnica stop-motion. Questa tecnica è particolarmente laboriosa, richiede molta pazienza e tempo. Un secondo di animazione equivale a circa 24 fotografie. In ciascuna di esse, il personaggio o l’oggetto inquadrato va mosso o modificato un poco. Insomma, un lavoro per pochi.